Tria guarda alla Borsa di Shanghai
«Importanti potenzialità di sviluppo di partenariati per le aziende italiane»
La Borsa e la municipalità di Shanghai sono il simbolo più conosciuto delle rapide trasformazioni della Cina nell’ultimo quarto di secolo: come piazza finanziaria, entro un paio d’anni dovrebbe superare Hong Kong – con un futuro promettente anche per via dei prossimi passi di ulteriore liberalizzazione dei mercati mentre la regione metropolitana resta tra le più dinamiche sul fronte industriale e commerciale.
Non è un caso che la missione in Cina del ministro dell'Economia e delel Finanze Giovanni Tria sia terminata ieri con gli incontri con il presidente dello Shanghai Stock Exchange, Jang Feng, e con il sindaco Ying Yong. In un tweet, il ministro ha sottolineato che «con Shanghai ci sono importanti potenzialità di sviluppo di partenariati» per le aziende italiane. La municipalità è interessata a collaborare: più in generale, il richiamo del ministro indica che nell'immensa Cina non è raro che accordi e opportunità si presentino e si realizzino a livello di distretti territoriali. Per motivo di fuso orario, Tria non ha potuto commentare le ultime valutazioni di Fitch sul debito italiano: lo farà stamattina prima di tornare al suo posto di combattimento a Roma, dopo una trasferta in cui ha sempre ribadito la solidità di fondo dell'Italia e la sosteniblità del suo debito. Nelle controparti cinesi ha riscontrato un comune interesse a difendere la stabilità dei mercati finanziari: che poi comprino o no più debito italiano, si vedrà. Tria non l'ha chiesto, ma ha illustrato una Italia in grado sia di dare sia di ricevere.
In serata, si è concesso una pausaomaggio al “soft power” dell'Italia come potenza culturale, andando a presenziare al debutto della tournée del corpo di ballo della Scala allo Shanghai Grand Theatre (110 persone in trasferta da Milano per un mese in 4 città cinesi). E' stata una trionfale rappresentazione del virtuosistico “Don Chisciotte” di Nureyev, anche se i decibel degli applausi sono minori che altrove visto che gran parte del pubblico, al calar del sipario, tiene le mani impegnate sui telefonini per scattare foto. Intanto, nella sua «missione parallela», il sottosegretario allo sviluppo economico Michele Geraci ha proseguito il suo programma di visite a impianti produttivi e di incontri non solo con interlocutori cinesi: ha assicurato agli imprenditori membri della Camera di commercio italiana di Shanghai che la neonata “Task Force Cina” è liberamente contattabile per suggerimenti. E ha garantito una forte attenzione per il mercato cinese, che si tradurrà in prossime visite sia sue sia del ministro Luigi Di Maio.