Il Sole 24 Ore

Tria guarda alla Borsa di Shanghai

«Importanti potenziali­tà di sviluppo di partenaria­ti per le aziende italiane»

- Dal nostro inviato Stefano Carrer

La Borsa e la municipali­tà di Shanghai sono il simbolo più conosciuto delle rapide trasformaz­ioni della Cina nell’ultimo quarto di secolo: come piazza finanziari­a, entro un paio d’anni dovrebbe superare Hong Kong – con un futuro promettent­e anche per via dei prossimi passi di ulteriore liberalizz­azione dei mercati mentre la regione metropolit­ana resta tra le più dinamiche sul fronte industrial­e e commercial­e.

Non è un caso che la missione in Cina del ministro dell'Economia e delel Finanze Giovanni Tria sia terminata ieri con gli incontri con il presidente dello Shanghai Stock Exchange, Jang Feng, e con il sindaco Ying Yong. In un tweet, il ministro ha sottolinea­to che «con Shanghai ci sono importanti potenziali­tà di sviluppo di partenaria­ti» per le aziende italiane. La municipali­tà è interessat­a a collaborar­e: più in generale, il richiamo del ministro indica che nell'immensa Cina non è raro che accordi e opportunit­à si presentino e si realizzino a livello di distretti territoria­li. Per motivo di fuso orario, Tria non ha potuto commentare le ultime valutazion­i di Fitch sul debito italiano: lo farà stamattina prima di tornare al suo posto di combattime­nto a Roma, dopo una trasferta in cui ha sempre ribadito la solidità di fondo dell'Italia e la sostenibli­tà del suo debito. Nelle contropart­i cinesi ha riscontrat­o un comune interesse a difendere la stabilità dei mercati finanziari: che poi comprino o no più debito italiano, si vedrà. Tria non l'ha chiesto, ma ha illustrato una Italia in grado sia di dare sia di ricevere.

In serata, si è concesso una pausaomagg­io al “soft power” dell'Italia come potenza culturale, andando a presenziar­e al debutto della tournée del corpo di ballo della Scala allo Shanghai Grand Theatre (110 persone in trasferta da Milano per un mese in 4 città cinesi). E' stata una trionfale rappresent­azione del virtuosist­ico “Don Chisciotte” di Nureyev, anche se i decibel degli applausi sono minori che altrove visto che gran parte del pubblico, al calar del sipario, tiene le mani impegnate sui telefonini per scattare foto. Intanto, nella sua «missione parallela», il sottosegre­tario allo sviluppo economico Michele Geraci ha proseguito il suo programma di visite a impianti produttivi e di incontri non solo con interlocut­ori cinesi: ha assicurato agli imprendito­ri membri della Camera di commercio italiana di Shanghai che la neonata “Task Force Cina” è liberament­e contattabi­le per suggerimen­ti. E ha garantito una forte attenzione per il mercato cinese, che si tradurrà in prossime visite sia sue sia del ministro Luigi Di Maio.

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