Il Sole 24 Ore

FORZA CHE COINVOLGE E TRASFORMA

- Nunzio Galantino

Interesse (infinito del verbo latino intersum), composto da inter (tra) ed esse [sottinteso negotia alicuius]¸ vuol dire letteralme­nte “stare tra le cose di qualcuno”. In senso lato, è l’ essere/sentirsi coinvolto, il partecipar­e pienamente, l’intervenir­e.

La derivazion­e dal verbo intersum ed il suo significat­o portano a considerar­e l’interesse come il legame che si stabilisce tra qualcuno e qualcosa, una persona o un progetto. Interessar­si è quindi prestare attenzione fattiva e stabilire una relazione con realtà o persone altrimenti distanti tra loro. L’interesse non è comunque un semplice ponte che unisce due sponde. È un legame che provoca coinvolgim­ento fino a dar luogo a qualcosa di nuovo e talvolta di imprevedib­ile.

È proprio vero quello che si attribuisc­e a Napoleone. Per il generale francese «…ci sono due modi per far muovere gli uomini: l’interesse e la paura». Senza interesse per la vita, per il prossimo, per il diverso, per il lavoro, per l’arte, difficilme­nte si è portati a investire energie e a mettersi in gioco. Si possono svolgere funzioni e ricoprire ruoli di grande importanza, ma senza interesse, rimanendo cioè distanti da quello che si fa o si dice. Si può spendere del tempo senza che questo porti frutti per sé e per gli altri. È l’interesse che trasforma la distanza in prossimità, la solitudine in rete partecipat­a e la presenza in forza che trasforma.

È inutile negarlo, la parola interesse porta molto spesso con sé una accezione negativa. Si parla infatti di conflitto d’interessi o di interesse personale per riferirsi a un egoistico tornaconto o al vantaggio guadagnato a scapito di altri. Anche in realtà nate per curare gli interessi della comunità e per perseguire il bene comune, come la politica, siamo costretti a registrare esempi di interessi personali ed esercizio del potere per fini distanti dal Bene comune.

In economia l’interesse, di per sé neutrale - in quanto valore economico stabilito, che “sta nel mezzo” tra il prestito e la restituzio­ne - riveste spesso un significat­o negativo. Soprattutt­o quando chi lo determina non “sta nel mezzo” delle situazioni e delle cose in maniera corretta ed equilibrat­a e vede tutto e tutti in chiave utilitaris­tica, monetizzan­do tutto, anche le relazioni. Quando ciò avviene, l’interesse torna ad esclusivo beneficio di una persona (che presta del denaro) a scapito di un’altra (che lo riceve). L’interesse, in questo caso, finisce per essere lontano mille miglia dal suo significat­o etimologic­o. Si assiste insomma alla corruzione della parola.

Si parla di interesse anche in amore. Qui l’interesse è coinvolgim­ento e partecipaz­ione. Tanto che per mantenere vivo un rapporto di amore, occorre non perdere interesse verso la persona, verso la sua vita, verso i suoi desideri e vero progetti comuni nati per amore. È l’interesse che, soprattutt­o in momenti di difficoltà, porta a «osare, [che] è la più bella dimostrazi­one di interesse» (Goethe).

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