MOSTRO SENZA MANDANTI
Cinquant’anni fa, il 21 agosto del 1968, iniziava l’incubo ventennale del “mostro di Firenze”. In totale, a essere assassinate e macabramente mutilate, furono 8 coppie. Negli anni ci furono molti processi, depistaggi, colpi di scena, spettri inquietanti di una provincia oscura, pervertita, corrotta. Ma l’ombra lunga che continua a rendere irrisolta questa storia è quella dei mandanti, mai individuati con certezza. Aggiunge ora un capitolo importante a questo gigantesco noir il libro-inchiesta Il mostro di Firenze. Ultimo atto (Nutrimenti, 227 pagg, 16 euro) di Alessandro Cecioni e Gianluca Monastra.
Il lavoro muove i passi dall’ultima inchiesta sul “mostro di Firenze”, quella relativa all’assassinio dei fidanzati francesi Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, uccisi a Scopeti nel settembre del 1985. Un amico di Jean Michel, Salvatore Maugeri – oggi sociologo – a un certo punto ha deciso di occuparsi di questa storia, studiando documenti, perizie, libri. Alla fine, tramite l’avvocato Vieri Adriani, nel 2013 ha presentato un esposto alla Procura, grazie al quale sono state iscritte nel registro degli indagati, dopo lunghe e approfondite indagini della magistratura, due persone. Si tratta di un ex legionario legato all’estrema destra e di un suo amico medico. Purtroppo i due indagati sono assai anziani, e sempre più difficile sta diventando la risoluzione del caso, soprattutto per quanto riguarda i mandanti.
Il libro di Cecioni e Monastra ricostruisce anche tutte le piste seguite negli anni, dalle sette sataniche fino all’ipotesi del serial killer americano Zodiac. Ma, purtroppo, lascia senza risposta la più inquietante delle domande: chi e perché ordinava la mutilazione degli organi sessuali delle donne uccise nei dintorni di Firenze?