Le «autorizzazioni generali» al vaglio del Garante privacy
Sopravviveranno solo i provvedimenti in linea con la delega agli Stati Sotto la lente anche i codici deontologici. Sulle sanzioni definizione agevolata
Sulla tavola della protezione dei dati personali sono state molte le primizie da assaporare negli ultimi tempi: gli strumenti della riforma Ue, comprensiva del regolamento generale e della direttiva 680 per finalità d di i p polizia oli zia ed dii giustizia pena penale le-coni suoi cinque anni d di i gestazione - le norme nazionali di recepimento d della ell ad direttiva irettiva citata–perl' It al' Italia, lia, il decreto 51 51/ / 2018– le norme di adeade - g guamento uamento dovute al Gdpr.
“Recepimento” ed “adeguamento” sono termini lessicali che marcano la distinzione tra i due tipi normativi della riforma: la direttiva, che impone agli Stati l'adozione di norme interne di recepimento dei principi in essa contenuti, ed il regolamento, che ha efficacia diretta verso gli Stati e i singoli. Chi entra in un ambiente senza dover chiedere permesso inevitabilmente altera l'ordine precedente, rendendo necessario un successivo intervento di sistemazione: il Gdpr, che si è fatto spazio tra le norme del codice privacy previgente, ne ha rese molte superate e ha imposto la modifica per altre.
Il decreto 101/2018 pubblicato sulla Gazzetta u ufficiale ff iciale di ieri e per ll' appunto' appunt od denominato e nominato“decreto decreto di adeguamento”, in controtendenza rispetto all'impostazione dei lavori preparatori, ha operato la scelta tecnica di intervenire nel corpo del codice privacy, rimasto in piedi, con la contestuale abrogazione delle norme incompatibili con il Gdpr, l'adeguamento di quelle compatibili e l' introduzione di nuove disposizioni inquegque gli liam ambiti biti in cui il re gore golalamento lascia flessibilità di intervento a agli g li Stati membri. Pur con i suoi pregi, questa opzione causa una maggiore difficoltà interpretativa perché richiede agli operatori di riferirsi in via combinata a tre norme: ilGGdpr, dpr,iill co codice dice privacprivacyye mene mendato dato e, infine, il decreto di adeguamento perquequell elle regole regole i nesso contenute contenute e non inseritene nell co codice. dice.
P Propri oro prioriri guardo guardo aquest' ulqu est' ultimo timo ambito, il tema principale affrontato dal decreto è la sorte giuridica di quanto realizzatosi nora: provvedimenti d el l' autoritd el l' autorità,à, autorizzazioni autorizzazioni generali, codici deontologici, procedimenti sanzionatori e ricorsi non ancora conclusi (si vedano le grafiche a lato). Un armamentario complesso che impone un significativo gravame operativo sia in capo al Garante sia anche a carico degli operatori - come nel caso dei codici deontologici sui Sic e sulle informazioni commerciali – per l’individuazione in tempi ristretti delle nuove norme compatibili con il Gdpr e con il decreto, in sostituzione di quelle previgenti.
Di converso, spetterà al Garante, entro una finestra temporale molto ristretta, definire la compatibilità delle regole degli altri cinque codici deontologici previa sottoposizione a consultazione pubblica dei nuovi testi.
P Per eri procedimenti sanzionatori non ancora de definiti, finiti, il trasgressore trasgressore ha la possibilit possibilità à di avvalersi di una sortadd ii con condono, dono, intervenendo intervenendo in in bbrev ere v el lasso assodd ii tem tempo p oc onl la a corre corre - - sponsione di una somma pari a 2/5 del minimo edittale, così come sinora previsto dall'articolo 164-bis, comma 1, del codice per le violazioni di minore gravit gravità. à .
I provvedimenti e le autorizzazioni individuali continueranno ad avere efficacia se compatibili con Gdpr e decreto, con valutazione rimessa a carico degli operatori coinvolti. Un distinguo va fatto per le autorizzazioni generali (ad esempio quelle per la legittimità d'uso dei dati sensibili e giudiziari): se l'oggetto rientra tra le deleghe concesse agli Stati membri, esse sono assoggettate ad una speciale procedura di verifica che potrebbe richiedere un lasso temporale di circa sette mesi (articolo 21 del decreto); diversamente, cessano di produrre effetti dal 19 settembre 2018.