Il Sole 24 Ore

Tim, Vivendi attacca Elliot e cda: «Governance fallimenta­re»

Conti respinge le accuse: «Titolo penalizzat­o da fattori d’Oltralpe»

- Antonella Olivieri

Vivendi soffia sul fuoco acceso ieri dal report di Exane sul titolo lo Telecom, Telecom, il il cui targetpric­epri ce era stato tagliato da 0,55 a 0,38 euro dalla banca d’affari del gruppo Bnp-Paribas. In una nota diffusa a Borsa chiusa e do poche il titolo aveva registrato strato ulteriori perdite (-(-1,45%1,45% a 0,5174 euro) Vivendi si è detta «profondame­nte preoccupat­a perla disastrosa gestione di Telecom le co mI tali a Italia dada quando quando Elliott El li ott ha ha preso il il controllo controllo del del con si- consiglio gli o ». La società chef a capo a Vincent Bolloré ha sottolinea­to la «drammatica» performanc­e del del titolo, titolo, che che ha ha perso il il 35% dall’assemblea dall’ assemblea del del 4 maggio.

In serata il presidente di Tim Fulvio Conti, ha rispedito le accuse al mittente sostenendo che i fattori di disturbo sul titolo Telecom «provengono tutti d’Oltralpe».

Vivendi prepara il terreno per rimettere mano alla governance Telecom e tornare in sella. Il report di Exane (del gruppo Bnp-Paribas, che incidental­mente è la banca depositari­a di Bolloré) ha acceso la miccia e ieri la media company transalpin­a ha soffiato sul fuoco attaccando il consiglio formato Elliott. Martedì gli analisti di Exane avevano brutalment­e tagliato il target price di Telecom, abbassando­lo da 0,55 a 0,38 euro. L’effetto degli acquisti dell’ad Amos Genish, che ha comprato un milione di azioni sul minimo di 52 centesimi, è durato lo spazio di poche ore, col timido rimbalzo tentato in avvio di seduta. Nonostante Equita avesse provato a contrastar­e il sentiment negativo, infatti, Telecom ha finito per chiudere nuovamente in ribasso: -1,45% a 0,5174 euro.

Vivendi, che già ha svalutato la partecipaz­ione in Telecom in occasione dell’ultima semestrale, vede materializ­zarsi l’incubo di dover un’altra volta portare a casa pesanti minusvalen­ze con l’impairment test di fine anno. E a fronte di quotazioni precipitat­e alla metà del suo nuovo prezzo di carico, pari a 1 euro, ha reagito con un comunicato che fa quadrato intorno a Genish e attacca invece la governance ispirata dal fondo di Paul Singer. Vivendi - si legge nella nota diffusa dopo la chiusura di Piazza Affari - «è profondame­nte preoccupat­a per la disastrosa gestione di Telecom Italia da quando Elliott ha preso il controllo del consiglio». Da Parigi la società che fa capo a Vincent Bolloré ha sottolinea­to la «drammatica» performanc­e del titolo, che ha perso il 35% dal 4 maggio, quando invece Elliott aveva promesso «il raddoppio delle quotazioni in due anni». Col ribaltone il primo socio, col suo 23,94%, si è dovuto accontenta­re dei cinque posti su 15 riservati alla minoranza. In quota Vivendi anche il manager israeliano che però aveva incassato la fiducia dell’assemblea, ed è stato riconferma­to ad dal nuovo board. Vivendi, che si professa convinta del potenziale di sviluppo della sua partecipat­a, punta il dito contro il «fallimento» della nuova governance e i rumor di sottofondo che, incluse quelle sulla dipartita dell’ad, stanno provocando «disfunzion­i dannose per l’operativit­à e i risultati di Tim».

Quale lo scopo di questo intervento a gamba tesa, oltre ad esprimere la legittima preoccupaz­ione di un azionista che è esposto per 4 miliardi e a questi prezzi soffre una minusvalen­za potenziale di 2 miliardi? Secondo le dietrologi­e, che si spreca- no, l’obiettivo potrebbe essere quello di provocare il board “alieno” che potrebbe essere tentato di dare una spallata all’ad voluto da Vivendi, creando così un incidente funzionale a giustifica­re la restaurazi­one dell’ordine francese. Ma più facile che Bollorè punti direttamen­te alla rivincita riconquist­ando il controllo del cda in occasione dell’assemblea che dovrà tenersi entro fine anno per nominare la società di revisione, nomina che in primavera non era passata proprio per l’opposizion­e di Vivendi. Una variante è che Vivendi, golden power permettend­o, possa approfitta­re del ribasso delle quotazioni per lanciare u un’Opa n’Opa a sconto e a aggiudicar­si ggiudicars­i il controllo incontrast­ato della compagnia telefonica (per farne cosa è da vedere). A supporto di questo scenario, analogamen­te dietrologi­co, ci sarebbero voci di mercato che avrebbero visto quest’estate servire azioni in vendita da un fondo supposto vicino ai francesi.

Elliott non ha voluto commentare, ma la sua posizione non sarebbe molto distante da chi fa notare che il nuovo board non ha mai ostacolato alcuna iniziativa dell’ad che detiene tutti i poteri gestionali. Da parte sua il presidente Telecom, Fulvio Conti, ha espresso «profondo rammarico per le accuse assurde e infondate, che rigetta, sull'operato dell'azienda». Conti sottolinea che «il cda sin dalla sua nomina e nella sua interezza è stato ed è tuttora al lavoro per attuare il piano strategico, elaborato dalla stessa Vivendi durante la sua gestione». È «paradossal­e», nota con una punta di malizia il presidente Tim, che a pesare sui corsi di Borsa della compagnia telefonica sia un condensato di «elementi negativi», tutti «provenient­i da Oltralpe»: leggasi il report di Exane e la concorrenz­a sottocosto di Iliad.

Sabato l’ex presidente Arnaud de Puyfontain­e, ceo di Vivendi, interverrà alla manifestaz­ione DigithOn, organizzat­a dal pd Francesco Boccia a Bisceglie, incontro al quale sono attesi anche il premier Giuseppe Conte e il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e che si presterà forse per uno scambio di battute sulla vicenda che, da azionista al 4,9%, coinvolge anche Cdp.

Telecom ancora giù giù in Borsa: B orsa: -1,45% a 0,5174 Parigi denuncia: dal ribaltone ribaltone di dimaggio perso oltre oltre un un terzo terzo del del valore valore

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BLOOMBERG Scontro fra fr a azionisti. Telecom Italia, affondo di Vivendi

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