Maggioranza divisa, caos sui vaccini Nodo rottamazione
Nel nuovo testo autocertificazione valida fino al 10 marzo 2019
Non c’è pace sul fronte vaccini. La maggioranza, dopo aver deciso di ristabilire nel milleproroghe l’obbligo di certificazione da presentare a scuola già da quest’anno, fa un altro dietrofront e ieri ha presentato, non senza diversi malumori anche al suo interno, un nuovo emendamento che riporta in auge l’autocertificazione prevista finora da una circolare dei ministri Bussetti-Grillo e bocciata dai presidi perché non sufficiente a superare le norme (e gli obblighi) del decreto Lorenzin. Solo dopo la pausa dei lavori con la ripresa dell’esame degli emendamenti si saprà se anche sulla proroga della rottamazione-bis delle cartelle esattoriali si dovrà registrare un nuovo cambio di marcia dopo che l’emendamento dei relatori, con lo slittamento delle tre rate autunnali al 7 dicembre prossimo e di quella di fine febbraio 2019 al prossimo mese di maggio, è stato bloccato dal Mef.
Dopo la presentazione di un primo emendamento dei relatori che di fatto confermava l’obbligo che i bambini siano immunizzati con 10 vaccinazioni per poter frequentare materne e nidi bocciando la proroga di un anno prevista nel testo all’esame nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera ieri ne è arrivato uno nuovo, sempre dei relatori, che proroga per l’anno scolastico che sta per cominciare la validità dell’autocertificazione. Una giravolta che ha incassato una pioggia di critiche delle opposizioni e che alla ripresa dei lavori serali ha obbligato la maggioranza a un nuovo confronto vista la volontà delle opposizioni di mettere al voto le decine di emendamenti e subemendamenti alla nuova proposta di modifica e a qualche manifestato dissenso sia tra la Lega che tra i cinque stelle. Nel parere della Commissione Sanità di ieri alle commissioni di merito (Affari costituzionali e Bilancio) sul Milleproroghe la leghista Rossana Boldi ha votato “no” al parere favorevole alla proroga dell’autocertificazione, mentre il pentastellato Giorgio Trizzino è uscito dall’aula in dissenso. In particolare la modifica approvata prevede che l’autocertificazione sarà valida fino al 10 marzo 2019. Entro quella data le famiglie dovranno infatti presentare «la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie». Dopo il 10 marzo dunque, se sarà ancora in vigore l’attuale legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale per la frequenza scolastica, le famiglie saranno tenute a presentare le certificazioni ufficiali. «Proprio per dare certezze alle famiglie e ai bambini che vanno a scuola siamo intervenuti con un nuovo emendamento che assorbe quello precedente ed estende il regime individuato come transitorio per consentire l’avviamento dell’anno scolastico», ha spiegato lo stesso premier Giuseppe Conte sottolineando come, in prospettiva, sulla materia «ci sarà un intervento di sistema sul quale stiamo lavorando».
Nella giornata di ieri, al momento in cui si scrive, oltre al salva Napoli e Catania è arrivato anche il via libera ai correttivi dei relatori sulla scuola. Tra questi il rinvio, a settembre 2019 della prova Invalsi, ossia del test per verificare i livelli di apprendimento conseguiti dagli studenti del quinto anno dei corsi di studio di scuola secondaria di secondo grado in italiano, matematica e inglese. Stop all’obbligo dell’alternanza scuola-lavoro per accedere all’esame di maturità, mentre per i precari della scuola viene cancellata la norma del Senato che consentiva agli insegnanti abilitati entro l’anno scolastico 2017/2018 (ossia Tfa e Pas) e a coloro con diplomi magistrali ante 2001/2002 o diploma tecnico di entrare «nella fascia aggiuntiva» delle graduatorie ad esaurimento.