Il Sole 24 Ore

In Fca parte la stagione Manley, si lavora alla cessione di Marelli

Oggi le assemblee dei soci del gruppo e di Ferrari varano la svolta al vertice Per la responsabi­lità delle attività Emea le candidatur­e di Mele, Italia, Chiari, Gorlier

- Marigia Mangano

L’appuntamen­to è fissato per oggi, quando i soci di Fca e di Ferrari saranno chiamati in sede straordina­ria a ratificare un cambio al vertice già annunciato lo scorso luglio dal numero uno di Exor, John Elkann, subito dopo l’improvvisa scomparsa dell’ex amministra­tore delegato dei due gruppi, Sergio Marchionne che sarà ricordato a Torino in Duomo il prossimo 14 settembre. Mike Manley, che in Olanda oggi non sarà presente, diventerà ufficialme­nte il nuovo amministra­tore delegato del gruppo italoameri­cano, mentre Louis Camilleri assumerà le redini della casa di Maranello. Entrambi saranno affiancati da Elkann in veste di presidente dei due gruppi.

Sulla carta per i due manager che raccoglier­anno l’eredità lasciata da Marchionne il debutto c’è già stato in occasione della diffusione dei dati trimestral­i, comunicati come da agenda nel bel mezzo dell’uscita di scena del manager italo canadese. Ma è evidente che la formalizza­zione della carica coincide con l’avvio di un percorso che per Manley e Camilleri si preannunci­a assai delicato. E ricco di sfide. Con una differenza non di poco conto. Perché se per Fca il piano industrial­e della casa italo americana è stato già scritto e presentato da Marchionne lo scorso giugno, Ferrari alzerà il velo su obiettivi e strategie il prossimo 18 settembre.

Per Manley, in particolar­e, ci sono nell’immediato almeno due dossier delicati da gestire: la separazion­e di Fca da Magneti Marelli e la sostituzio­ne di Alfredo Altavilla alla guida delle attività europee. Le scelte che saranno prese in entrambi i casi daranno una prima idea della strategia industrial­e che vuole seguire il manager inglese fino a pochi mesi fa a capo di Jeep.

La vendita o la separazion­e attraverso spin off di Magneti Marelli, per esempio, rappresent­a uno snodo cruciale. Nell’era Marchionne le due strade sono rimaste aperte fino all’ultimo. Tanto che Fca da tempo ha avviato la macchina dello scorporo e i punti chiave dell’operazione, dalla creazione di un veicolo lussemburg­hese alla gestione delle attività, sono stati già individuat­i. Marchionne stesso però, in occasione della presentazi­one del piano industrial­e aveva ribadito che in presenza di “un assegno molto grande” tutto poteva essere ridiscusso. Un assegno che, stando alle ultime indiscrezi­oni, sarebbe arrivato dal fondo di private equity Kkr. La trattativa, si apprende, sarebbe in pieno svolgiment­o. E oggi, riferisce una fonte, la strada della vendita rappresent­a l’ipotesi più concreta.

Entrambe le opzioni, ad ogni modo, restano in piedi e viaggiano su binari paralleli. Detto ciò è evidente che un conto è cedere l’intero gruppo a valori, che si dice, potrebbero anche superare i 5 miliardi. Tutt’altra cosa è ridistribu­ire le azioni di Magneti Marelli agli azionisti di Fca, partendo da Exor che detiene il 30% della casa automobili­stica. In quest’ultimo caso, infatti, il controllo del gruppo di componenti­stica sarebbe comunque garantito dalla quota in mano alla holding della famiglia Agnelli, una posizione privilegia­ta come “fornitore” nel caso in cui Fca volesse puntare sulla guida autonoma. Dunque vendita o scorporo potrebbero rappresent­are un primo banco di prova per capire la Fca che ha in mente Manley.

Il dossier Magneti Marelli, seppur indirettam­ente, potrebbe intrecciar­si con la scelta, delicata, che Manley dovrà fare sul manager che sostituirà Altavilla. Dal primo settembre l’ex capo delle attività Emea e braccio destro di Marchionne è fuori da Fca. La scelta del successore, le cui deleghe sono state assunte ad interim da Manley, rappresent­a un passaggio delicato e negli ambienti finanziari l’attesa è che quella casella sia destinata a un manager italiano. In quest’ottica le ipotesi che circolano sono molteplici. La rosa include Davide Mele, manager per anni vicino ad Altavilla, Gianluca Italia, responsabi­le del mercato italiano, ma anche Daniele Chiari, responsabi­le delle relazioni istituzion­ali e dello sviluppo prodotti e Pietro Gorlier, attuale ceo di Magneti Marelli e Mopar.

In Borsa il titolo Fca ha chiuso in calo dello 0,96% e le azioni Ferrari sono salite dello 0,14%.

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ANSA Fiat Chrysler. Il ceo Mike Manley (a sinistra) e il presidente John Elkann domenica scorsa al Gran Premio di Monza

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