Il Sole 24 Ore

Avio, il veicolo dei manager al 4% del capitale

L’iniziativa Orbit ha trovato le adesioni di 67 tra dirigenti e quadri

- Gianni Dragoni

Aumenta il peso di dirigenti e quadri nel capitale di Avio Spa, l’azienda di piccoli lanciatori spaziali (Vega) quotata in Borsa da aprile 2017. Nel settembre 2016, poco prima che partisse la combinazio­ne industrial­e con Space 2 che ha portato alla quotazione in Borsa di Avio, fu creato un veicolo per raccoglier­e le quote che il top management intendeva investire nell’azienda. In origine c’erano 16 manager investitor­i. Per tappe successive l’iniziativa ha trovato nuove adesioni, prima il numero è salito a 45 e adesso è arrivato a 67 tra dirigenti, alcuni quadri e alcuni ex manager che nel frattempo hanno lasciato l’azienda. La somma investita supera i 10 milioni di euro. In Orbit, questo il nome del veicolo societario dei manager aperto anche ad altri dipendenti, possiede circa il 4% del capitale di Avio ed è il quarto-quinto azionista della società. Giulio Ranzo, a.d. e d.g. di Avio dall’ottobre 2015, è il promotore dell’iniziativa, che ha l’obiettivo di coinvolger­e i dirigenti e iniettare uno «spirito imprendito­riale» tra chi lavora nell’azienda di Colleferro. Il socio principale di Avio è Leonardo, l'ex Finmeccani­ca, con il 28% circa. Secondo i dati pubblicati da Consob nel libro soci seguono con il 7,6% Space Holding, la società di cui sono soci Roberto Italia (che è anche presidente di Avio), Edoardo Subert, Carlo Pagliani e Sergio Erede, quindi con il 6,065% il gestore di risparmio francese Amundi. Siccome la società è quotata, chiunque può comprare direttamen­te azioni di Avio in proprio. Chi invece lo fa attraverso In Orbit partecipa invece a un progetto condiviso con altri dipendenti. Ranzo sottolinea che l’aumento delle adesioni è un sintomo della fiducia che i dipendenti hanno verso la società. In origine In Orbit aveva il 4% di Avio, quando al momento dell’annuncio della combinazio­ne tra Space definitiva del bando ed entro il 14 dicembre deve essere restituito il prestito ponte da 900 milioni di euro, su cui è pendente il giudizio della commission­e europea.

Intanto, le compagnie aeree low cost stanno utilizzand­o accordi di feederaggi­o per aggiungere destinazio­ni nel tentativo di aumentare le vendite: easyJet, ad esempio, ha lanciato insieme a Norwegian Air Shuttle e alla canadese WestJet l’acquisto dei biglietti sulla stessa piattaform­a. EasyJet ha iniziato ad offrire il servizio da London Gatwich e dall’aeroporto di Milano Malpensa insieme alla Norwegian Air per i voli verso Los Angeles e con l’operatore italiano Neos per i collegamen­ti verso i Caraibi, l'Africa orientale, delle destinazio­ni dell’Oceano Indiano e dell’Asia orientale. I passeggeri devono comunque ritirare il proprio bagaglio e imbarcarlo nuovamente per il trasferime­nto. La rivale Ryanair ha un accordo simile con la spagnola Air Europa. 2 (già quotata) le azioni valevano 10,1 euro e l’intera società capitalizz­ava 230 milioni. Successiva­mente la società ha emesso nuove azioni e la partecipaz­ione di In Orbit si è ridotta un poco, mentre le azioni Avio hanno incrementa­to il valore fino a sfiorare i 16 euro (il 9 maggio scorso) e la capitalizz­azione ha superato i 400 milioni. Negli ultimi mesi con il calo della Borsa il titolo ha ripiegato, ieri ha chiuso a 12,90 (+2,06%), la capitalizz­azione è di 340 milioni.

Nata come Srl, In Orbit adesso è una Spa, il presidente è Vittorio Rabajoli, ex Cfo di Avio e consiglier­e di amministra­zione. Le quote dei manager e dipendenti investitor­i non sono identiche, sono proprozion­ate alla retribuzio­ne, chi ha investito di più è l’a.d. Ranzo. Per entrare a far parte di In Orbit occorre il gradimento dell’assemblea dei soci. Diversi dipendenti sono diventati soci di In Orbit-Avio investendo il bonus nel marzo scorso.

Sull’andamento di Avio, Ranzo osserva che «c’è molto interesse per il prodotto, confermato dai contratti firmati anche ad agosto negli Stati Uniti con Spire. Ci sono altri accordi che saranno annunciati a breve. Stiamo mantenendo il percorso di crescita che abbiamo annunciato con la guidance. Con il lancio del satellite dell’Esa Aeolus il 22 agosto abbiamo fatto il dodicesimo volo consecutiv­o di successo per il Vega. È la prima volta che un nuovo lanciatore fa i primi 12 lanci senza alcuna anomalia».

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