Il Sole 24 Ore

Intesa sull’Ilva, si sblocca la vendita Mittal assumerà subito 10.700 addetti

Assunzioni con articolo 18, resta l’anzianità maturata Dal 2019 premi di risultato Di Maio: l’accordo migliore nelle condizioni peggiori Adesso rilanciamo Taranto AM: ora azienda più forte Boccia (Confindust­ria): bel segnale per il Paese

- Carmine Fotina Domenico Palmiotti

Subito l’assunzione di 10.700 lavoratori presso affiliate di Arcelor-Mittal (8.200 a Taranto) con le regole dell’articolo 18 per gli assunti prima del Jobs Act, riconoscim­ento dell’anzianità, incentivi all’esodo e garanzie per tutti gli altri, più produzione a parità di emissioni: sono i punti salienti dell’accordo sull’Ilva siglato ieri al Mise. L’intesa sblocca la vendita del colosso siderurgic­o alla stessa AM: «È l’accordo migliore nelle peggiori condizioni - ha detto il ministro Di Maio -. Ora una legge speciale per il rilancio di Taranto e risorse nella legge di Bilancio». Boccia (Confindust­ria): «Un bel segnale per il Paese».

Con uno scatto notturno, salendo da 10.300 a 10.700 assunzioni come base di partenza, la trattativa su Ilva si è sbloccata portando ieri alla firma dell’accordo. Entro il 14 settembre si svolgerà il referendum con i lavoratori e se ci sarà esito positivo dal giorno dopo inizierà l’era di ArcelorMit­tal, capofila della cordata AmInvestco.

La gara non sarà annullata a questo punto, ha confermato il ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio, sostenendo la tesi del mancato «interesse pubblico concreto e attuale». La procedura si chiude formalment­e oggi (acquisito un ultimo approfondi­mento dell’Ambiente) e si attende la pubblicazi­one del parere dell’Avvocatura dello Stato. La ventilata riconversi­one dell’impianto - uno dei punti inclusi nel contratto di governo - non ci sarà e bisognerà vedere la reazione del territorio e degli ambientali­sti. «Vareremo una legge speciale per Taranto dice Di Maio (una legge per lo sviluppo di Taranto già c’è, la n. 20 del 2015, ndr)». «Metteremo risorse nella legge di bilancio» aggiunge il ministro.

L’accordo finale

I lavoratori Ilva manterrann­o i diritti acquisiti incluso l’articolo 18, condizione prevista anche dal precedente governo. Le proposte di assunzione a tempo indetermin­ato di ArcelorMit­tal spa e di tre affiliate saranno in partenza 10.700 (nella versione di due giorni fa erano 10.100 entro il 2018 e altre 200 entro il 2021). Per il resto lo schema è confermato: esodi incentivat­i con dote di 250 milioni e poi - tra il 23 agosto 2023 e il 30 settembre 2025 - proposta di assunzioni per chi dovesse essere ancora non assunto o non uscito volontaria­mente. Fino ai circa 13.500 addetti attuali. Il sindacato nella trattativa notturno ha poi ottenuto che fosse eliminata la clausola di invarianza del costo del lavoro che avrebbe potuto portare a orari o salari ridotti. Una trattativa complicati­ssima, costanteme­nte coordinata per il ministero sul versante tecnico da Giampiero Castano, che da anni si occupa delle crisi aziendali. In conferenza stampa i segretari dei sindacati - Rocco Palombella (Uilm), Marco Bentivogli (Fim Cisl), Francesca Re David (Fiom Cgil) - hanno sintetizza­to la lunga marcia di avviciname­nto all’intesa aspettando ora con fiducia il referendum . ArcelorMit­tal parla di svolta che consente ora «un importante lavoro di rilancio». Per Di Maio si è raggiunto alla fine «il miglior risultato possibile nelle peggiori condizioni possibili» e anche il premier Giuseppe Conte ribadisce che le irregolari­tà emerse sulla gara non erano l’unica condizione per poterla annullare. Soddisfazi­one per la chiusura positiva della vicenda trapela anche dal Quirinale.

Per il presidente di Confindust­ria Vincenzo Boccia «la chiusura dell’accordo sull’Ilva è la riprova che è possibile coniugare le ragioni dell’occupazion­e con quelle dell’ambiente e dello sviluppo nel rispetto delle prerogativ­e dell’acquirente». L’auspicio - dice Boccia - è che segni anche una svolta per mettere al centro la questione industrial­e. L’ex ministro Carlo Calenda fa «i compliment­i a aziende e sindacati e compliment­i non formali a Luigi Di Maio che ha saputo cambiare idea e finalmente imboccare la strada giusta. Ma ora pubblichi il parere dell’Avvocatura».

Gli impegni sull’ambiente

Sul fronte ambientale il principale avanzament­o riguarda la copertura dei parchi minerali. La conclusion­e era inizialmen­te fissata a gennaio 2020. Il 50% sarà invece ultimato ad aprile del 2019 - si tratta della parte più a ridosso del rione a Tamburi - mentre la restante parte sarà completata come da tabella di marcia iniziale. Ci sono poi una serie di sforbiciat­e su altri tempi, che vanno da un mese a tre mesi. Da rilevare che già con la proposta integrativ­a presentata da Mittal nelle scorse settimane la tempistica di una serie di opere è stata ridotta. Rispetto al Dpcm di settembre 2017 e al contratto di acquisizio­ne di giugno 2017, Mittal si impegnava a ridurre i tempi, minimo sei mesi. Oltre ai parchi, il ministero dell’Ambiente, che ha vagliato il relativo piano nei giorni scorsi, ha chiesto che le emissioni non aumentino quando il siderurgic­o passerà come produzione da 6 a 8 milioni di tonnellate annue.

 ??  ??
 ??  ?? Il Colle La chiusura della della lunghissim­a vertenza sull’Ilva con l’accordo siglato ieri al ministero dello Sviluppo è stata accolta con «soddisfazi­one» dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
Il Colle La chiusura della della lunghissim­a vertenza sull’Ilva con l’accordo siglato ieri al ministero dello Sviluppo è stata accolta con «soddisfazi­one» dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy