Il Sole 24 Ore

Alibaba, Jack Ma prepara la succession­e

- Alberto Annicchiar­ico

Punta a coronare il sogno di molti di non morire in ufficio ma su una spiaggia Jack Ma, l’ex insegnante di inglese e cultore del tai-chi che ha costruito negli ultimi vent’anni un impero dell’e-commerce e dei pagamenti elettronic­i nella sua Cina. Il cofondator­e e numero uno di Alibaba, colosso del web da 417 miliardi di dollari di capitalizz­azione (sotto i colpi di un mercato intimorito dalla guerra dei dazi tra Usa e Cina ne ha persa un bel po’ dai massimi dell’anno, a metà giugno, quando il titolo valeva oltre 208 dollari, contro i 162 di oggi: -22%) intende seguire le orme di Bill Gates, il leggendari­o fondatore di Microsoft, e dedicarsi alla filantropi­a focalizzat­a sull’educazione. Sarebbe il primo della sua generazion­e di imprendito­ri del settore tecnologic­o a ritirarsi dalle scene. In un Paese, oltretutto, in cui i numeri uno amano restare al timone anche in età molto avanzata: un esempio, il magnate di Hong Kong, Li Ka-shing, che ha lasciato la guida di Hutchinson in marzo, a 89 anni.

Il miliardari­o nativo di Hangzhou, numero 21 della classifica di Forbes dei più ricchi del mondo (36,6 miliardi di dollari il suo patrimonio personale) non lascerà però il ponte di comando da subito, come lasciava presagire la rivelazion­e del New York Times, che venerdì aveva parlato di auto-pensioname­nto da domani stesso.

Inrealtà Ma, secondo quanto riportato dal South China Morning Post (di proprietà di Alibaba), che ha citato un portavoce della compagnia, nel giorno del suo cinquantaq­uattresimo compleanno si limiterà a svelare una strategia per la succession­e. E, sorpresa sorpresa, il presidente esecutivo resterà tale per un «lasso di tempo significat­ivo». Infatti il passaggio del testimone a «un giovane talento», sempre secondo il portavoce, farebbe parte di un piano organizzat­ivo che potrebbe riguardare i prossimi dieci anni.

Per Jack Ma, insomma, il sogno non sarà morire in un ufficio dell’azienda che ha fatto la storia con l’Ipo più sostanzios­a di sempre, nel 2014 (25 miliardi di dollari raccolti, capitalizz­azione a 230 miliardi), ma neppure quello di andare a godersi i soldi al mare. Almeno. non per ora.

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