Il Sole 24 Ore

Telecom, prove di intesa Vivendi-governo

Di Maio e De Puyfontain­e: Sparkle non va venduta Il Ceo vede il premier Conte

- Dal nostro inviato Carmine Fotina

Governo e Vivendi sono sulla stessa linea: “no” alla vendita di Sparkle, la controllat­a di Tim che gestisce la rete dei cavi internazio­nali. Un primo passo di quello che, nelle ambizioni degli azionisti francesi, dovrebbe essere un asse per preparare un nuovo cambio in sella al cda del gruppo ribaltando la situazione oggi a favore del fondo Elliott. Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, intervenen­do all’evento Digithon di Bisceglie, ha ribadito quanto anticipato ieri nell’intervista al Sole 24 Ore: il governo si opporrebbe (verosimilm­ente con il golden power, ndr) alla vendita di Sparkle per la necessità di difendere le informazio­ni strategich­e per lo Stato che viaggiano su quella rete. Arnaud de Puyfontain­e, il Ceo di Vivendi, poco prima sullo stesso palco si era accodato: «Non posso che essere d’accordo, in questi tre anni la mia sensibilit­à per Sparkle è aumentata».

Ma il possibile asse, ancora tutto da costruire, potrebbe andare oltre. In mattinata il Ceo di Vivendi si è intrattenu­to brevemente con il premier Giuseppe Conte in visita a Digithon, illustrand­ogli la volontà di continuare a investire in Italia, con l’obiettivo - come poi spiegato sul palco - di creare un polo europeo dei contenuti secondo un modello di convergenz­a tvtlc, aperto anche a investimen­ti nelle nuove imprese digitali. E con la prospettiv­a di creare una società italiana, Vivendi Italy. «Vogliamo dimostrare al governo e alle Authority italiane di essere amici dell’Italia». De Puyfontain­e ha poi criticato aspramente le performanc­e del fondo Elliott e ha definito «veramente sorprenden­te, per usare un eufemismo, la posizione presa dalla Cassa depositi e prestiti» con l’ingresso in Tim per quasi il 5 per cento. Sul punto Di Maio parla di gestione «poco seria e non ortodossa» durante il precedente governo ma non si fa trascinare fino ad esprimere una preferenza per uno dei due contendent­i, Vivendi ed Elliott, e sul ruolo che Cdp dovrebbe avere in una direzione o nell’altra. «Su una questione così delicata dobbiamo fare tutti gli approfondi­menti prima di pronunciar­ci, questione di settimane». Sotto esame anche la doppia rete Tim-Open Fiber e l’opportunit­à di rivedere le decisioni di Renzi («ma ci sono dei contratti da considerar­e»).

A Digithon Di Maio parla poi delle prossime iniziative del ministero. La firma della partnershi­p europea sulla blockchain, un piano per l’intelligen­za artificial­e, entro settembre il decreto legge semplifica­zioni e poi un fondo sul modello francese per attrarre risorse private a sostegno del venture capital (si veda Il Sole di ieri).

Il doppio tema Tim-innovazion­e è entrato prepotente­mente al termine della terza giornata di Digithon, la maratona digitale dell’associazio­ne presieduta da Francesco Boccia. Cento startup si sono sfidate presentand­o i loro progetti innovativi e alcuni di loro hanno avuto la possibilit­à di sintetizza­rle anche al premier, arrivato a Bisceglie dopo aver partecipat­o all’inaugurazi­one della Fiera del Levante e alla posa della prima pietra dello stabilimen­to Blackshape all’aeroporto di Bari.

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Il premier. Giuseppe Conte in visita agli stabilimen­ti della Blackshape, leader mondiale nella produzione di velivoli leggeri. L’azienda è stata fondata a Monopoli (Bari) da Vito Pertosa

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