Il Sole 24 Ore

Così proteggono le razze dall’estinzione (e dal lupo)

- —D.M.

Che cos’hanno in comune le Alpi dolomitich­e, quelle valdostane e gli Appennini? Sicurament­e la pastorizia. Ed ecco che la pecora Lamon, la Rosset e la Corniglies­e, tre razze autoctone, si uniscono in gemellaggi­o. E con loro i rispettivi territori di provenienz­a: le montagne del Lamon nel bellunese, della Valgrisenc­he in Valle d’Aosta e di Corniglio nel parmense.

Un’idea di Anna Kauber, regista, scrittrice e paesaggist­a, che sta dedicando le sue ricerche al mondo rurale e pastorale, con tutte le sue criticità. In primis il rischio di estinzione di alcuni ovini, legati a piccole comunità locali, ai loro saperi e a micro filiere produttive.

Con il sostegno del Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, Riserva di Biosfera Unesco, i comuni coinvolti (Lamon, Valgrisenc­he e Corniglio) hanno firmato un protocollo d’intesa per la valorizzaz­ione delle tre razze ovine nel corso della rassegna annuale dedicata alla Pecora Lamon. La festa è il 29 e 30 settembre a Corniglio.

L’accordo prevede di creare una piattaform­a comune di lavoro, ponendo particolar­e attenzione allo sviluppo delle filiere del latte, della carne e della lana, al ripristino dei pascoli, al mantenimen­to dell’equilibrio agrosilvo-pastorale e alla bellezza del paesaggio. Comprese le valutazion­i dell’impatto del lupo sui territori e le possibili strategie di convivenza.

«Lungo la dorsale montuosa dagli Appennini fino all’Aspromonte – spiega Anna Kauber – l’ attività dei pastori è un formidabil­e contributo al mantenimen­to e perfino al ripopolame­nto dei luoghi svantaggia­ti della montagna. Eppure in Italia da decenni assistiamo alla loro progressiv­a scomparsa e conseguent­emente all’estinzione di numerose razze autoctone».

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