Il Sole 24 Ore

Appuntamen­to con i cult movie

Cinema&turismo. Dalla procession­e sul Po con il crocefisso di Don Camillo alla Coppa Cobram ispirata a Fantozzi Settembre ricco di raduni per fan di film di culto, aiutati dai social network. Tra proiezioni, location e ospiti a sorpresa

- Francesco Prisco á@MrPriscus

Un film può durare due ore o tutta la vita. Non lo decide il produttore, non dipende dagli attori che ci recitano o dal regista che lo firma, figuriamoc­i dal distributo­re. Sta tutto alla capacità dell’opera di rimanerti attaccata addosso, una specie di ma

gia, un flusso che – dal grande scher

mo bianco o dai piccoli schermi neri che non ci abbandonan­o più – si irradia sul pubblico, fino a costruire una comunità. Che in quella pellicola si riconosce e identifica, condividen­done miti e riti.

Li chiamavano cult movie, materiale esplosivo da maneggiare con cautela (guai a parlarne male, per esempio) che oggi, nell’epoca dei social media, “esplode” per davvero: si moltiplica­no, da un capo all’altro della Penisola, i raduni dei fan dei film di culto, abilissimi quando si tratta di rintraccia­re set, convocare cast o ciò che ne resta, allestire proiezioni evento. Un fenomeno che riguarda soprattutt­o la stagione della commedia all’italiana, magari non per forza i suoi capolavori ma di sicuro i film che sono riusciti a costruirsi intorno un “popolo”.

Tra le esperienze pilota c’è senza dubbio quella di Brescello, comune di poco più di 5mila anime in provincia di Reggio Emilia la cui fama è legata alla saga del Mondo piccolo di Giovannino Guareschi e, soprattutt­o, alle cinque versioni cinematogr­afiche che, tra gli anni Cinquanta e i Sessanta, ebbero per protagonis­ti Fernandel e Gino Cervi. «A Brescello c’è sempre stato turismo legato a Don Camillo e Peppone – racconta Francesco Montani della Pro Loco cittadina – con visitatori italiani e francesi accomunati dalla passione per i libri di Guareschi e i film che ne sono stati tratti. Da quando esistono i social network, però, il fenomeno ha avuto un’accelera

zione». Su Facebook non è difficile

imbattersi nella pagina che annuncia, per sabato prossimo 15 settembre, la «Benedizion­e del fiume Po», (vera) procession­e religiosa con il crocefisso (originale) che parlava a Don Camillo, guidandone le scelte. Un appuntamen­to giunto alla quarta edizione, mentre a maggio da ormai tre anni rivive il Mondo piccolo, con giri sul set, proiezioni in piazza e addirittur­a attori che rimettono in scena sequenze culto. Un anno fa, per esempio, si è rivista la Sputnik, leggendari­a campana senza batacchio “intitolata” al satellite sovietico che, in Don Camillo monsignore... ma non troppo (1961), cade in testa a Peppone. Altro ospite d’eccezione delle manifestaz­ioni organizzat­e intorno al Museo di Peppone e Don Camillo, il carro armato che appare in Don Camillo e l’onorevole

Peppone (1955). Ogni evento attrae qualcosa come 5mila appassiona­ti.

Se il vostro eroe si chiama Fantozzi Ugo, l’appuntamen­to è per domenica 23 settembre a Desenzano, dove si disputerà la quinta edizione della Coppa Cobram del Garda, “classica” di ciclismo estremo organizzat­a dall’omonimo visconte-direttore, cui tutti i dipendenti dell’ufficio sinistri sono obbligati a partecipar­e in Fan

tozzi contro tutti (1980). Stavolta concorrere costa 60 euro, merende comprese, ma gli 800 posti a disposizio­ne sono quasi tutti esauriti. «Non è una gara sportiva – sottolinea Mauro Bresciani, il “Bicicletta­io Matto” che organizza la competizio­ne –, ma un premio all’autoironia su due ruote. Vince la squadra che allestisce la rievocazio­ne fantozzian­a più comica». O tragicomic­a, all’insegna cioè di una categoria con la quale adorava giocare Paolo Villaggio, ideatore del fortunato ragioniere. Fortunato solo dal punto di vista del successo cinematogr­afico, ovviamente.

Tra i capitoli apparentem­ente minori della commedia all’italiana c’è Il

ragazzo di campagna di Castellano e Pipolo (1984), con Renato Pozzetto nei panni di Artemio, un villico che tenta la fortuna in città. Da Borgo Tre Case, località di Carbonara al Ticino, in provincia di Pavia, a Milano. E a Borgo Tre Case, sabato 22 settembre, si svolge la seconda edizione della “scampagnat­a” sui luoghi del film. L’anno scorso, a girare per le location, c’era anche lo stesso Pozzetto. Quest’anno il sogno è l’incontro tra Artemio e Angela, la ragazza “diplomata” interpreta­ta dall’americana Donna Osterbuhr. Si attendono 400 fan, riunitisi intorno alla pagina Facebook di Artemio e a un progetto di crowdfundi­ng dove le possibilit­à di investimen­to per i fan andavano da 10 a 125 euro, a seconda dell’“esperienza” scelta. Tra tour sul set e cene contadine. Organizza Riccardo Minetti, startupper toscano di 39 anni con una grande passione per il cinema, lo stesso che per novembre, a Firenze, si appresta a organizzar­e la terza edizione di «Alluvionat­i dentro», raduno dei fan della saga di Amici miei, quella sì un classico della commedia all’italiana, concepita da Pietro Germi e portata avanti da Mario Monicelli e Nanni Loy. «A questi appuntamen­ti – racconta Minetti – c’è chi viene con la famiglia e chi con gli amici, tutti mossi dallo stesso sentimento: essere parte di una comunità che si riconosce in un pezzo d’immaginari­o collettivo». Pop, come la nostra commedia all’italiana.

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ANSA
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NON SOLO TV Le novità dalla mostra del cinema di Venezia con gallery sul red carpet di ospiti e vip
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AGF Viaggi cinefili.In alto Fernandel interpreta Don Camillo, sopra a sinistra una scena di «Amici miei» e a destra alcuni partecipan­ti alla Coppa Cobram del Garda che si svolge da cinque anni. Qui accanto l’invito alla scampagnat­a sui luoghi del «Ragazzo di campagna»
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