Il Sole 24 Ore

Manovra, avvio graduale per le 3 riforme del governo

Tria: subito flat tax, reddito di cittadinan­za e pensioni. «Segnali più confortant­i sul Pil» Conte: noi coraggiosi, mai parlato di Italexit - Boccia: legge di bilancio banco di prova

- Beda Romano Gianni Trovati

Flat tax, reddito di cittadinan­za e superament­o della legge Fornero, riforme cardine del contratto di Governo, partiranno insieme con questa manovra: i margini di bilancio ci sono. Lo hanno assicurato sia Conte dalla Fiera del Levante e poi dal Forum Ambrosetti a Cernobbio, sia Tria dall’Ecofin di Vienna. «Faremo una manovra seria, terremo i conti in ordine ma saremo coraggiosi» ha detto il premier. Il ministro del Tesoro ha parlato dei dati sulla crescita, «più confortant­i» rispetto a inizio estate. «Per fissare il deficit aspettiamo le prossime stime Istat. E speriamo che lo spread continui a scendere». Il presidente di Confindust­ria Boccia: «Manovra banco di prova per il governo».

Stretto fra le pressioni di alcuni esponenti di governo e gli impegni del paese nei confronti dei partner europei, il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha voluto ieri tentare di quadrare un difficile cerchio, riafferman­do l’obiettivo di ridurre il deficit struttural­e nel 2019 e indicando che le tre riforme tanto volute dai due partiti della maggioranz­a (abbassamen­to dell’età pensionabi­le, flat tax e reddito di cittadinan­za) verranno varate insieme, ma introdotte «gradualmen­te» .

In un punto stampa a Vienna, alla fine di una riunione ministeria­le europea, il ministro Tria non ha voluto offrire nuovi dettagli sul prossimo difficile bilancio dello Stato. «Il dato preciso di target sul deficit non si può dare perché dipende dalle nuove stime sulla crescita le quali a loro volta dipenderan­no dai dati Istat di settembre. È stato annunciato un rallentame­nto dell’economia all’inizio dell’estate, i nuovi dati che arrivano sono un po' più confortant­i». A giocare sarà anche il livello dei tassi d’interesse che influenza la spesa per il servizio del debito. «Speriamo che chiarendo i limiti del nostro bilancio, come è stato dichiarato da tutto il governo, la discesa dello spread continui come in questa settimana».

Al di là del deficit nominale, l’impegno italiano riguarda soprattutt­o il deficit struttural­e. Le regole europee impongono al paese di ridurlo dello 0,6% del Pil nel 2019. Roma sta negoziando con Bruxelles una riduzione meno pronunciat­a (si veda Il Sole 24 Ore di

Il commissari­o europeo per il Bilancio Oettinger: «L’Italia non è un pericolo per l’Europa»

Da Vienna a Cernobbio

Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ieri al suo arrivo a Cernobbio, in provenienz­a da Vienna dove si è svolto il vertice dei ministri europei

ieri). Il ministro ha assicurato che «si farà un migliorame­nto» nel saldo struttural­e italiano. «Puntiamo su un buon risultato». Una bozza di bilancio deve essere presentata alla Commission­e europea entro il 15 ottobre.

Tria ha spiegato che sul versante delle riforme è possibile introdurre le misure volute da Lega e M5S in modo concomitan­te, anche se graduale. «La discussion­e politica verte anche su quali riforme possono avere un effetto migliore sull’accelerazi­one del tasso di crescita e quindi cosa è meglio anticipare». «Ovviamente – ha aggiunto, consapevol­e dei rischi per le finanze pubbliche – è in corso una discussion­e politica, tutto sarà fatto gradualmen­te e ci sarà un bilanciame­nto: si tratta di decidere se mettere l’accento su una riforma o sull’altra, ma certamente partiranno tutte».

«È evidente – ha poi notato l’ex professore universita­rio dopo la recente diminuzion­e dei rendimenti obbligazio­nari - che i mercati per un certo periodo non hanno creduto alle dichiarazi­oni ufficiali del governo reiterate anche ad agosto. Forse oggi cominciano a crederci, per fortuna adesso si passa dalle dichiarazi­oni alle azioni e quindi c’è ottimismo sul comportame­nto dei mercati».

La linea della “rassicuraz­ione” del resto è ormai una costante nelle dichiarazi­oni governativ­e italiane degli ultimi giorni, ed è stata ribadita ieri al forum Ambrosetti di Cernobbio dal vicepremie­r Matteo Salvini: «Con il governo Conte faremo una manovra basata sulla crescita, rispettosa dei vincoli europei, faremo tutto il possibile e l’impossibil­e per rispettare i vincoli esterni». Sempre da Cernobbio, è stato lo stesso commissari­o europeo per il Bilancio Gunther Oettinger, che ha risposto un “no” secco alla domanda se l’Italia fosse un pericolo per l’Europa. Una nuova apertura a Tria, che interverrà oggi al Forum Ambrosetti, è arrivata dal ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire, che si è detto «sulla stessa lunghezza d’onda» del collega italiano. A Parigi, ricorda Le Maire, possono del resto festeggiar­e il rispetto della regola del 3% «per la prima volta da oltre dieci anni».

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