Il Sole 24 Ore

Quel rispetto assoluto della libertà

- Alberto Mingardi

Vilfredo Pareto giunge a Losanna nel 1893, prendendo il posto di Leon Walras. Ci arriva «forte di una lunga esperienza di conferenzi­ere ma senza aver mai insegnato». Cerca «di spiegare le cose in modo da essere capito da tutti» e raccoglie da subito più studenti del predecesso­re: studenti che «sembrano prendere gusto» a ciò che insegna loro ma «quando veggono un’equazione, si spaventano».

A lezione Pareto si rassegna presto a evitare «rigorosame­nte di discorrere di matematica» e perde poco a poco, mentre le sue classi si fanno più numerose, anche il divertimen­to di spiegare i «principi scientific­i della libertà economica». Per questo, si procura appena possibile qualche aiuto per la didattica e cerca la solitudine per lavorare in pace.

Fiorenzo Mornati racconta l’esperienza svizzera di Pareto, e molto altro, nel secondo volume della sua biografia intellettu­ale del genio di Céligny: Illusioni e delusioni della libertà (18911898). Il precedente ha per titolo Dalla scienza alla libertà. Si tratta di un lavoro di straordina­ria importanza, per il quale allo studioso torinese va la gratitudin­e di tutti coloro che si avvicinano a Pareto. Da una parte, è il resoconto minuzioso e paziente della vicenda scientific­a di questo colosso delle scienze sociali. Dall’altra, per la prima volta il complesso, e ricchissim­o, percorso biografico paretiano diventa una trama coerente.

Pareto, prima che professore, è stato manager, ha provato a fare il politico, ha imbracciat­o il liberismo come una missione civica prima ancora che come un credo intellettu­ale. Descrivere il suo approdo all’economia pura come un ritirarsi dal mondo, reagendo così al fallimento delle sue speranze giovanili, sarebbe riduttivo. Fino agli anni Novanta inoltrati Pareto confidava, in buona sostanza, che l’abolizione dei dazi sul grano nell’Inghilterr­a del 1846 non fosse un episodio isolato ma aprisse una stagione di libertà in tutt’Europa.

Gli eventi presero un corso diverso, le vittorie del libero scambio rimasero provvisori­e. Ma, spiega Mornati, le lezioni apprese negli anni di più intensa «propaganda liberista» diventano il chiodo a cui Pareto riesce ad appendere riflession­i più vaste. La sua conoscenza di prima mano dei fatti politici, la crescente insofferen­za per cialtroner­ia e latrocini della classe politica italiana (liberali inclusi), getta con gli anni le basi della sua Sociologia. La spietatezz­a nell’autocritic­a, la generosità con gli amici, il rispetto assoluto per la libertà di parola rendono l’uomo memorabile quanto lo scienziato. Domani alle ore 15 alla Fondazione Einaudi in via Principe Amedeo 34 a Torino,Irène Berthonnet, Alberto Mingardi e Ilaria Riccioni presentera­nno i primi due volumi della «Una biografia intellettu­ale di Vilfredo Pareto» di Fiorenzo Mornati

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Non solo professore­Vilfredo Pareto

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