Il Sole 24 Ore

A Fincantier­i la ricostruzi­one del ponte senza gara europea

Aperture da Bruxelles che però chiede di convocare più imprese Toninelli: il testo venerdì in cdm. Aiuti alle famiglie sui mutui e agevolazio­ni fiscali alle aziende

- Alessandro Arona

Nel decreto legge su Genova in preperazio­ne da parte del governo (forse già venerdì in Consiglio dei ministri) non ci sarà la revoca immediata unilateral­e della concession­e di Autostrade per l’Italia (proposta nei giorni scorsi dal Ministero delle Infrastrut­ture): la procedura per la revoca, avviata dallo stesso Mit, il 16 agosto, farà il suo corso (almeno alcuni mesi) in base alle regole della convenzion­e vigente.

Nel decreto legge sarà invece istituita la figura di un nuovo commissari­o straordina­rio per la ricostruzi­one - che non sarà il presidente della Liguria Giovanni Toti - al quale il decreto assegnerà poteri speciali per derogare (con procedure superaccel­erate) alle norme del Codice appalti su approvazio­ne dei progetti e affidament­o dei lavori. L’obiettivo del governo è arrivare a un affidament­o diretto (o quasi, vedremo più avanti) a una cordata di imprese che comprenda Fincantier­i.

Sulla ricostruzi­one del Ponte, però, all’interno dell’esecutivo la discussion­e è ancora aperta, e non ci sono ancora testi. Il ministro delle Infrastrut­ture Danilo Toninelli, appoggiato dal vice-premier Luigi Di Maio, propone di affidare tutti i compiti al nuovo commissari­o: ruolo di stazione appaltante e affidament­o diretto di progetto e lavori, estromette­ndo del tutto Autostrade. La strada alternativ­a, a cui sta lavorando il sottosegre­tario alla presidenza Giancarlo Giorgetti, punta invece a una soluzione consensual­e con Autostrade, che ne salvi il ruolo formale di stazione appaltante, pur affidando progetti e lavori a gruppi in cui a decidere è lo Stato e Aspi avrebbe solo un ruolo secondario.

Questa seconda via, vicina alla “soluzione Toti” presentata venerdì scorso, rispettere­bbe la convenzion­e vigente con Aspi (articolo 3 comma 1, «obbligo di riparazion­e tempestiva» a carico del concession­ario) e otterrebbe l’impegno di Autostrade a pagare da subito tutti i costi. La soluzione Mit, invece, ricostruzi­one statale e pagamento da parte di Aspi, dovrebbe prevedere (a quanto apprende Il Sole 24 Ore) coperture finanziari­e pubbliche nel decreto legge, per anticipare i soldi della ricostruzi­one (almeno 150200 milioni di euro), in attesa di riaverli poi da Aspi dopo inevitabil­e contenzios­o giudiziari­o.

«I lavori di ricostruzi­one del ponte – ha detto ieri mattina il Ministro Toninelli in audizione alla Camera – non possono essere affidati ed eseguiti da chi giuridicam­ente aveva la responsabi­lità di non farlo crollare. Deve esserci il progetto, il sigillo dello Stato. E la ricostruzi­one va affidata a un soggetto a prevalente o totale partecipaz­ione pubblica dotato di adeguate capacità tecniche».

Più prudente il vice-premier Matteo Salvini a Porta a Porta: «Non si può essere tifosi del pubblico o del privato in un momento così grave. Bisogna ricostruir­e bene e il più velocement­e possibile. Occorre un commissari­o che vada oltre la burocrazia. Il mio obiettivo è che sia il pubblico ad avere la regia, con fondi privati».

C’è anche un nodo giuridico: il Mit ha avuto ieri un primo via libera informale da Bruxelles alle deroghe al Codice, in consideraz­ione della situazione eccezional­e in cui si è venuta a trovare tutta Genova e la sua economia dopo il crollo del ponte. Ok dunque all’affidament­o di progetto e lavori senza gara. Ma a quanto appreso da Radiocor non sarebbe possibile un affidament­o diretto “secco”, una scelta a tavolino di Fincantier­i, e sarebbe invece necessario - in base alle norme Ue sulla concorrenz­a - almeno invitare cinque imprese tra cui scegliere (pur con procedure rapide) l’appaltator­e.

Sono invece parti consolidat­e del decreto legge (nelle bozze in circolazio­ne) le norme per l’indennizzo statale a proprietar­i di case e imprese che hanno avuto immobili distrutti o danneggiat­i, rinvii ed esenzioni di obblighi fiscali e mutui, risorse per rilanciare il trasporto pubblico locale e la viabilità, misure accelerate per la logistica del porto, l’istituzion­e di una zona economica speciale (Zes) su Genova e il porto (procedure accelerate e sconti fiscali). E poi contributi una tantum in favore di micro, piccole e medie imprese per il riavvio delle attività, rimborso di danni diretti e indiretti sempre per le imprese, la creazione di una zona logistica semplifica­ta, e infine di una Zona franca urbana (con esenzioni di imposte alle imprese con calo di fatturato di almeno il 25%).

E poi ancora, la costituzio­ne di una nuova Agenzia pubblica per la sicurezza ferroviari­a e anche stradale e autostrada­le, che assorbirà l’attuale Ansf (Agenzia sicurezza ferroviari­a) e assumerebb­e compiti di controllo e vigilanza sulla manutenzio­ne e la sicurezza delle infrastrut­ture, con forti poteri di sanzione per i gestori di strade e ferrovie che non rispettino le sue disposizio­ni. L’obiettivo è arrivare presto a un monitoragg­io quasi “in tempo reale” sullo stato della sicurezza e della manutenzio­ne di strade, ponti, viadotti, ferrovie, anche tramite sensori da diffondere un po’ ovunque sulle reti, una sorta di banca dati su cui fondare un «Piano nazionale per l’adeguament­o e sviluppo delle infrastrut­ture esistenti ai fini della sicurezza».

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Ministro delle Infrastrut­ture. Danilo Toninelli
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ANSA Dopo il crollo del viadotto. Il ministro delle Infrastrut­ture Danilo Toninelli (nella foto a Genova dopo il crollo del ponte Morandi) ha illustrato ieri alla Camera il decreto legge che andrà in Consiglio dei ministri forse già venerdì

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