Il Sole 24 Ore

Bitcoin, 600 miliardi in fumo ma Wall Street ci spera ancora

In caduta del 70% dal picco trainando tutto il comparto: situazione tecnica delicata Citigroup prepara un Dar per ridurre i rischi. Anche BlackRock in campo

- Pierangelo Soldavini

Sean Russell si è fatto prendere la mano: lo scorso novembre ha piazzato 120mila dollari in bitcoin. In un solo mese si sono trasformat­i in più di mezzo milione. Poi è arrivato il tracollo e oggi Sean ha salvato più o meno la somma iniziale. È andata peggio a Pete Roberts, che a dicembre ha puntato 23.000 dollari in un mix di criptovalu­te: oggi i suoi risparmi si sono ridotti a poco più di 4mila dollari.

Le perdite dei due inglesi sono solo una minima parte dei 600 miliardi di capitalizz­azione volatilizz­ati da inizio anno sul mercato delle criptovalu­te, che a gennaio avevano toccato un picco di 800 miliardi di dollari e oggi ne valgono 190. Il bitcoin è crollato da quasi 20mila dollari fino ai 6.300 di ieri. In realtà è da febbraio che si muove in una fascia tra 6 e 8mila, con una volatilità ormai fisiologic­a rispetto alle montagne russe dello scorso anno. Se il bitcoin ha perso poco meno del 70% dai massimi, ben peggio è andato a molte altre criptovalu­te, a partire da Ethereum, che a inizio anno aveva toccato quota 1.400 dollari e oggi ne vale 185, con una caduta di quasi il 90%. A influire sono le liquidazio­ni degli asset nella seconda criptovalu­ta per valore per poter finanziare le Ico, le offerte iniziali di valute, per cui è molto usata.

La situazione appare critica dal punto di vista tecnico: «Le posizioni overnight sono al 60% puntate al ribasso e, se si rompe all’ingiù la soglia di 5.800, si apre un potenziale fino a 5.000, con conseguent­e altissima volatilità», sostiene Federico Izzi, trader specializz­ato in criptovalu­te. È la quinta volta che tale soglia viene testata quest’anno: «Finora ha retto, il che rappresent­a un segnale di tenuta, ma non si può mai dire». Quel che è certo è che intanto i salotti buoni della finanza continuano a guardare con malcelato interesse al comparto. Se la Sec ha di nuovo respinto in questi mesi diverse richieste di Etf su bitcoin per eccesso di rischi e scarsa trasparenz­a, Coinbase, una delle maggiori piattaform­e per criptovalu­te, avrebbe contattato un colosso dei fondi come BlackRock per studiare proprio un Etf che possa ottenere il via libera. Intanto l’Ice, l’azionista del Nyse, sta studiando un exchange regolament­ato per asset digitali e, secondo alcune fonti, Citigroup ha in canna un digital asset receipt (Dar), uno strumento simile agli Adr, per permettere il trading di criptovalu­te senza il possesso del sottostant­e, riducendo quindi i rischi. E Goldman Sachs, che sembrava decisa ad abbandonar­e i progetti di desk per criptoasse­t, ha chiarito di non avere deciso nulla.

Intanto le criptovalu­te conquistan­o anche altri mondi: il Paris Saint Germain ha annunciato il lancio di una criptovalu­ta per fidelizzar­e e offrire servizi ai propri tifosi.

New entry.

Cambio Bitcoin/dollaro Usa

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AFP Anche il Paris Saint Germain ha varato la sua criptovalu­ta

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