Putin e Xi Jinping, fronte comune contro Trump
Intanto la Casa Bianca prepara un nuovo vertice tra il presidente e Kim
Le crescenti pressioni dell’America di Trump - tra sanzioni economiche e dazi punitivi - avvicinano Russia e Cina: nel loro incontro a Vladivostock, i presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping hanno messo nella luce più chiara la volontà di approfondire i rapporti bilaterali, proprio nel giorno in cui sono iniziate le più grandi manovre militari russe dalla fine della Guerra fredda, con una significativa partecipazione cinese.
Per la prima volta, Xi ha partecipato all’Eastern Economic Forum: un’occasione per sottolineare anzitutto una comune opposizione alle tendenze protezionistiche americane e per rafforzare la cooperazione economica con Mosca firmando nuove intese. Putin ha detto di attendersi che quest’anno l’interscambio bilaterale superi i 100 miliardi di dollari, dagli 87 dell’anno scorso. Questa volta, però, spicca ancora di più l’aspetto politico: la causa comune nella resistenza anti-Trump fa percepire una luna di miele tra i capi di due giganti regionali con ambizioni globali che pure, sul lungo termine, trovano ovvi limiti strategici al loro avvicinamento. Putin ha dichiarato che tra i due Paesi si sono stabilite «relazioni di fiducia» sul piano politico, della sicurezza e della difesa, mentre Xi ha evidenziato che, indipendentemente dagli sviluppi della situazione internazionale, la cooperazione si rafforzerà nel quadro di comunicazioni sempre più strette tra le due parti.
Gli esperti di faccende militari mostrano molto interesse alla partecipazione dell’esercito cinese con 3mila uomini e mezzi che vanno da aerei a carri armati - a «Vostok 2018», le esercitazioni russe difensive e offensive - che coinvolgono 300mila persone, mille aeroplani e numerose navi da guerra. Dai tempi del conflitto con il Vietnam nel 1979, le forze armate cinesi non hanno avuto esperienze di combattimento: i russi potrebbero fornire know-how sperimentato su più fronti operativi.
Di sicuro Putin e Xi hanno parlato anche di Corea del Nord: mentre la linea americana è quella di mantenere intatte le sanzioni contro Pyongyang fino a concreti progressi nella denuclearizzazione, di recente Mosca e Pechino hanno cominciato a segnalare la volontà di
VOSTOK 2018
La Cina partecipa alle più imponenti manovre militari
russe dalla guerra fredda
venire incontro alle esigenze economiche di un regime che starebbe dando prove di buona volontà. Del resto, gli atteggiamenti di Trump sono contraddittori: il mese scorso il presidente Usa aveva accusato Pechino di ostacolare almeno indirettamente i progressi negoziali con Pyongyang, ma da ultimo è emerso che la Casa Bianca sta preparando un nuovo vertice bilaterale con Kim, che l’ha chiesto. Trump ha coperto di nuovi elogi (apparsi a molti sopra le righe) il leader nordcoreano, per il fatto che alla parata militare di domenica scorsa non ha messo in mostra «missili nucleari». Ma lunedì, alla riunione del board dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica, il direttore Yukiya Amano è tornato a esprimere «grave preoccupazione» perché la Corea del Nord prosegue imperterrita nei suoi programmi atomici.