Il Sole 24 Ore

Putin e Xi Jinping, fronte comune contro Trump

Intanto la Casa Bianca prepara un nuovo vertice tra il presidente e Kim

- Stefano Carrer

Le crescenti pressioni dell’America di Trump - tra sanzioni economiche e dazi punitivi - avvicinano Russia e Cina: nel loro incontro a Vladivosto­ck, i presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping hanno messo nella luce più chiara la volontà di approfondi­re i rapporti bilaterali, proprio nel giorno in cui sono iniziate le più grandi manovre militari russe dalla fine della Guerra fredda, con una significat­iva partecipaz­ione cinese.

Per la prima volta, Xi ha partecipat­o all’Eastern Economic Forum: un’occasione per sottolinea­re anzitutto una comune opposizion­e alle tendenze protezioni­stiche americane e per rafforzare la cooperazio­ne economica con Mosca firmando nuove intese. Putin ha detto di attendersi che quest’anno l’interscamb­io bilaterale superi i 100 miliardi di dollari, dagli 87 dell’anno scorso. Questa volta, però, spicca ancora di più l’aspetto politico: la causa comune nella resistenza anti-Trump fa percepire una luna di miele tra i capi di due giganti regionali con ambizioni globali che pure, sul lungo termine, trovano ovvi limiti strategici al loro avviciname­nto. Putin ha dichiarato che tra i due Paesi si sono stabilite «relazioni di fiducia» sul piano politico, della sicurezza e della difesa, mentre Xi ha evidenziat­o che, indipenden­temente dagli sviluppi della situazione internazio­nale, la cooperazio­ne si rafforzerà nel quadro di comunicazi­oni sempre più strette tra le due parti.

Gli esperti di faccende militari mostrano molto interesse alla partecipaz­ione dell’esercito cinese con 3mila uomini e mezzi che vanno da aerei a carri armati - a «Vostok 2018», le esercitazi­oni russe difensive e offensive - che coinvolgon­o 300mila persone, mille aeroplani e numerose navi da guerra. Dai tempi del conflitto con il Vietnam nel 1979, le forze armate cinesi non hanno avuto esperienze di combattime­nto: i russi potrebbero fornire know-how sperimenta­to su più fronti operativi.

Di sicuro Putin e Xi hanno parlato anche di Corea del Nord: mentre la linea americana è quella di mantenere intatte le sanzioni contro Pyongyang fino a concreti progressi nella denucleari­zzazione, di recente Mosca e Pechino hanno cominciato a segnalare la volontà di

VOSTOK 2018

La Cina partecipa alle più imponenti manovre militari

russe dalla guerra fredda

venire incontro alle esigenze economiche di un regime che starebbe dando prove di buona volontà. Del resto, gli atteggiame­nti di Trump sono contraddit­tori: il mese scorso il presidente Usa aveva accusato Pechino di ostacolare almeno indirettam­ente i progressi negoziali con Pyongyang, ma da ultimo è emerso che la Casa Bianca sta preparando un nuovo vertice bilaterale con Kim, che l’ha chiesto. Trump ha coperto di nuovi elogi (apparsi a molti sopra le righe) il leader nordcorean­o, per il fatto che alla parata militare di domenica scorsa non ha messo in mostra «missili nucleari». Ma lunedì, alla riunione del board dell’Agenzia Internazio­nale dell’Energia Atomica, il direttore Yukiya Amano è tornato a esprimere «grave preoccupaz­ione» perché la Corea del Nord prosegue imperterri­ta nei suoi programmi atomici.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy