Il Sole 24 Ore

Fondi Ue, la Corte dei conti chiede risultati

- Giuseppe Chiellino

Per un uso più efficace dei fondi struttural­i europei la Commission­e Ue dovrebbe proporre un calendario per la negoziazio­ne e l’approvazio­ne dei programmi regionali e nazionali per assicurare che l’attuazione possa partire sin dall’inizio del periodo di programmaz­ione e non con il consueto ritardo che nei casi peggiori (per il 2014-2020 la Campania, per esempio, è stata l’ultima dell’intera Ue) ha comportato perdite di tempo fino a un anno. È la prima raccomanda­zione della Corte dei conti europea sulla politica di coesione in un report pubblicato ieri sulle spese sostenute nel periodo 2007-2013 e il confronto con l’andamento nel periodo precedente e quello in corso, in quattro Stati membri che avevano avuto problemi nella spesa e avevano avuto bisogno dell’aiuto della Commission­e: Repubblica ceca, Ungheria, Italia e Romania. I revisori dei conti suggerisco­no anche un più oculato uso della revisione dei programmi in corso d’opera e chiedono «che sia effettuata in primo luogo per fornire migliori risultati» e non solo per accelerare la spesa. Quello dei risultati e della loro misurazion­e resta uno dei punti nodali dei fondi struttural­i e della politica di coesione e la Corte non perde occasione per sottolinea­rlo anche in questo rapporto. «I ritardi nell’adozione del quadro normativo e la lenta attuazione dei piani di spesa spingono le amministra­zioni nazionali a utilizzare rapidament­e i fondi, talvolta a scapito della performanc­e». Secondo la Corte, la Commission­e «ha affrontato in ritardo le difficoltà di alcuni programmi» ma alla fine «i suoi interventi e quelli degli Stati membri hanno avuto un impatto positivo» sulla spesa.

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