Il Sole 24 Ore

C’è il decreto ma non l’accordo su commissari­o e Autostrade

Via libera «salvo intese» alle misure per la ricostruzi­one del Ponte Morandi a Genova: pronte agevolazio­ni e sconti per le imprese e le norme sui controlli e la prevenzion­e

- Alessandro Arona

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto Genova (più altre emergenze, quali Ischia e post-sisma in Centro Italia), ma con la formula "salvo intese", cioè senza un testo concordato in dettaglio, che uscirà invece dal lavoro post-consiglio tra i capi di gabinetto.

Sono stati in particolar­e rinviati i nodi politicame­nte e giuridicam­ente più complessi, e cioè: chi farà il commissari­o straordina­rio, quali poteri avrà, se Autostrade per l’Italia sarà completame­nte esclusa dalla ricostruzi­one oppure no, a chi saranno affidati i lavori (direttamen­te a Fincantier­i o con selezione di almeno 5 candidati). Tutto questo pacchetto sarà definito non nel testo finale del decreto legge, ma in un successivo decreto del presidente del Consiglio (Dpcm).

Confermati invece gli aiuti agli sfollati e alle imprese, e indennizzi a chi ha avuto immobili danneggiat­i. Così come la creazione della nuova Agenzia nazionale per la sicurezza stradale e ferroviari­a, la banca dati infrastrut­ture, i sensori sui ponti, i poteri all’Autorità Trasporti.

Sul tavolo del consiglio dei ministri il nodo più delicato è stato quello della ricostruzi­one del Ponte. La volontà di tutto il governo è di dare un segnale forte, di escludere cioè del tutto Autostrade dalla ricostruzi­one (stazione appaltante, progettazi­one, lavori). Finché la concession­e non è revocata, però, questo potrebbe essere complesso, e comportare rischi di contenzios­i e rallentame­nti. E su questo si è confermata ieri l'articolazi­one dell'esecutivo tra un'ala più dura e un'altra più "realista".

«Per la ricostruzi­one del ponte ha detto ieri il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a Porta a Porta - il governo scelga chi vuole e decida le procedure, ma se poi fra tre mesi i lavori non possono partire per un ricorso al Tar .... questo mi manderebbe su tutte le furie».

«Pensiamo di avere doveri, ma anche diritti - ha detto sempre a Porta a Porta l'Ad di Autostrade Giovanni Castellucc­i - pensiamo di aver la possibilit­à di fare molto per Genova e in particolar­e un ponte ricostruit­o con Fincantier­i secondo il progetto di Renzo Piano nel più breve tempo possibile». «Non siamo contrari alle deroghe al Codice - ha aggiunto ieri il presidente dell'Ance Gabriele Buia - occorre però una governance ben definita, e un insieme di regole che, seppure eccezional­i, devono comunque essere chiare e trasparent­i. Altrimenti tra un anno Genova non potrà avere il suo Ponte».

Su questi punti, dunque, il governo si è preso ancora qualche giorno di riflession­e. Sarà il Dpcm di Conte a sciogliere la matassa.

La bozza di decreto non dovrebbe invece riservare sorprese nella parte relativa alle agevolazio­ni per le imprese danneggiat­e e alle misure per sostenere la ripresa. Si punta innanzitut­to alla creazione di una Zona logistica speciale molto ampia che comprender­à i territori portuali e retroportu­ali riconoscen­do alla nuova Zls le stesse semplifica­zioni previsti per le Zes (le Zone economiche speciali che stanno sorgendo nei porti del Sud). Anche se va sottolinea­to che le semplifica­zioni ancora non sono state definite visto che da mesi manca all’appello ancora il Dpcm che deve definirle.

Per dare ossigeno alle aziende danneggiat­e dal disatro del ponte che subiranno una riduzione di fatturato (l’ipotesi allo studio è una soglia del 25%) il decreto istituisce una zona franca urbana mettendo in pista una serie di sconti fiscali che vanno dall’esenzione parziale delle imposte sui redditi derivanti dall’attività di impresa a quella sull’Irap e sulle imposte municipali sugli immobili presenti nella zona franca fino all’esonero dal versamento dei contributi previdenzi­ali e assistenzi­ali (con l’esclusione dei premi per gl iinfortuni). Esenzioni queste che scatterann­o non solo per le imprese già presenti ma anche per quelle che avvieranno la loro attività entro il 2019.

Definita anche la parte relativa a controlli e prevenzion­e. Dal 1° dicembre nascerà una nuova Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrut­ture stradali e autostrada­li, con compiti di vigilanza e sanzioni. Previste 250 assunzioni, in prevalenza ingegneri. Al ministero delle Infrastrut­ture nascerà inoltre una nuova Banca dati infrastrut­ture, che a regime prevede l'installazi­one di sensori su tutte le opere più delicate. Anche al Mit previste assunzioni, 245 ingegneri. Infine più poteri di regolazion­e tariffaria all'Autorità Trasporti non solo sulle nuove concession­i autostrada­li, ma anche su quelle vigenti.

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