Il Sole 24 Ore

La missione mai decollata dell’uomo di Bruxelles

L’11 giugno in Borsa nessun rappresent­ante di Governo ad ascoltare il programma

- Antonio Criscione

«Tutte le democrazie liberali si fondano su due pilastri: le istituzion­i che dipendono dal voto dei cittadini e le istituzion­i indipenden­ti, le cosiddette Authoritie­s, come la Consob, i cui vertici, in Italia, sono nominati con Decreto del Presidente della Repubblica». Con queste parole Mario Nava dava corso all’ultimo passaggio della sua relazione al mercato lo scorso 11 giugno a Milano. L’unica, viste le dimissioni arrivate ieri. Le autorità indipenden­ti dunque come contrappes­o, anche se non contrappos­te, alla politica. Anche se la vicenda si è consumata su un piano di compatibil­ità o meno con lo status di dipendente dalla Commission­e Ue, che Nava ha continuato a rivestire, il timore che uno scontro politico possa rendere meno efficace uno di quei contrappes­i è stato esplicitam­ente espresso dagli operatori del mercato, come attestato dal Sole 24 Ore dello scorso 3 agosto. Un timore che non riguarda solo la Consob, ma anche le altre autorità indipenden­ti. Non a caso la Banca d’Italia ha avviato nei mesi scorsi una serie di conferenze in giro per la Penisola per spiegare ai cittadini il proprio ruolo. Il giorno del discorso al mercato di Nava però la politica era stata assente. A palazzo Mezzanotte non era intevenuto nessun rappresent­ante per il Governo, una circostanz­a inedita. Però le polemiche sulla “dipendenza” dall’Europa, che tra l’altro detta la quasi totalità delle regole in materia finanziari­a, non erano mai cessate e se solo lunedì scorso Nava affermava: «Sulla legittimit­à della mia nomina parlano gli atti delle istituzion­i. Sono tranquilli­ssimo», ieri un nuovo attacco da parte della maggioranz­a di governo ha fatto precipitar­e la situazione.

Tra le linee guida della breve presidenza Nava sicurament­e va ricordata una forte idea di collaboraz­ione con le altre authority, soprattutt­o con la Banca d’Italia, i cui compiti spesso si intreccian­o con quelli della Consob. Una collaboraz­ione la cui importanza è stata più volte sottolinea­ta dall’ormai ex presidente dell’Authority dei mercati finanziari e che ha visto momenti importanti di cooperazio­ne come l’accordo quadro sottoscrit­to con il Governator­e Ignazio Visco, che prevede una stretta collaboraz­ione sulle ispezioni presso gli enti controllat­i e scambi di informazio­ni.

Dal punto di vista del mercato italiano, Nava aveva da un lato sottolinea­to l’importanza di scremare i meccanismi di quotazione, per facilitare l’accesso al mercato. L’impegno su questo fronte, secondo Nava, passa innanzitut­to per la semplifica­zione, tanto che aveva aveva parlato di un riordino delle comunicazi­oni della Consob e della «società quotata digitale», caratteriz­zata dalla semplifica­zione e dalla digitalizz­azione di tutti gli obblighi di informazio­ne. Inoltre si è più volte espresso in favore di una maggiore apertura delle imprese italiane ai capitali esteri anche attraverso la promozione del modello monistico di governance, meglio capito dagli investitor­i stranieri.

Una iniziativa che può sembrare secondaria, ma lo è meno di quanto appaia, è quella del dialogo della Consob con i principali interlocut­ori, attraverso la creazione di un Comitato di consultazi­one, secondo una delle migliori pratiche utilizzate dalla authoritie­s europee.

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