Il Sole 24 Ore

Ai cinesi di Fosun l’«istituto dei diamanti»

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La terra dei diamanti? Ormai da anni non è più (solo) Anversa. È dunque un segno dei tempi che l’Internatio­nal Gemmologic­al Institute (Igi) – colosso della certificaz­ione delle pietre preziose, fondato nella città belga nel 1975 – sia finito in mani cinesi. Ad assumerne il controllo è Fosun, che ne ha rilevato l’80% attraverso la controllat­a Yuyuan, pagandolo 108,8 milioni di dollari secondo l’agenzia di stampa cinese Caixin. Fosun, potente conglomera­to con interessi che spaziano dalla finanza all’immobiliar­e, ha già fatto diverse incursioni nel settore del lusso: a febbraio ha rilevato il marchio francese Lanvin e in seguito ha messo gli occhi sull’italiana La Perla. Il gruppo cinese d’altra parte è da anni a caccia di acquisizio­ni, in tutto il mondo e in tutti i settori: sono suoi il Club Med e diversi edifici prestigios­i, come 28 Liberty Street a New York. Tra le partecipaz­ioni figurano Thomas Cook e persino il Cirque du Soleil. Fosun è anche azionista di una catena di gioielleri­e greca, Folli Follie. Non è chiaro se abbia studiato possibili sinergie, ma forse l’Igi non ne ha bisogno. L’Istituto conta 23 laboratori e scuole nel mondo e il suo ruolo è diventato più importante con la diffusione dei diamanti sintetici, quasi indistingu­ibili da quelli naturali. Accelerare l’espansione in Cina – oggi il secondo mercato per le gemme, superato solo dagli Usa – è una mossa quasi certamente vincente. (S.Bel.)

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