Il Sole 24 Ore

Migranti, scricchiol­a l’intesa Italia-Germania

Il Viminale: «Non c’è alcuna firma da parte di Salvini». Oggi vertice a Vienna Sul tema dei migranti secondari, il vicepremie­r chiede un «saldo zero»

- Gerardo Pelosi

Pienamente coerente con il ruolo che si è ritagliato per sé nei rapporti con Bruxelles e con le altre cancelleri­e europee, Matteo Salvini ha messo in “stand-by” anche l’accordo sui migranti “secondari” con la Germania che avrebbe dovuto firmare oggi a Vienna a margine del Consiglio dei ministri Ue dell’Interno. Le tre cartelle dell’intesa tecnica tra le forze di polizia italiana e tedesca erano già state negoziate tra le parti e avevano ottenuto il “disco verde” degli uffici del Viminale. Mancava solo, come ricordato anche ieri dal ministro dell’Interno tedesco, Horst Seerhofer, la firma di Salvini. Ma, nel pomeriggio di ieri, a gelare la situazione è arrivata una nota dello stesso ministro: «Non c’è alcuna firma da parte del ministro Salvini e non c’è alcun accordo con Berlino a proposito dei numeri dei cosiddetti “dublinanti” o immigrati secondari». Salvini «ne parlerà domani a Vienna: non intende accettare alcuna intesa che possa portare in Italia anche un solo immigrato in più. L’eventuale accordo con la Germania riguarderà il futuro (il pregresso non verrà ridiscusso)». Non è chiaro cosa voglia dire «il pregresso». Ma è difficile immaginare un accordo con la Germania che non preveda qualche modalità di smaltiment­o dei “secondari” ossia coloro (in tutto circa 60mila) che, negli anni passati, soccorsi da navi italiane e sbarcati in Sicilia si sono poi diretti in città tedesche senza fare domanda di asilo in Italia come previsto dal regolament­o di Dublino. Seerhofer teneva molto all’accordo con l’Italia perché, dopo le intese raggiunte con Spagna e Grecia, era il capitolo più spinoso frutto dell’accordo politico tra Cdu e Csu raggiunto ai primi di luglio con la Merkel e che minacciava la sopravvive­nza stessa del Governo guidato dalla cancellier­a.

L’intesa che ora Salvini vorrebbe ridiscuter­e prevedeva, da parte tedesca, la disponibil­ità ad accogliere su territorio tedesco, dopo i necessari screening di sicurezza antiterror­ismo in Italia, una quota parte dei migranti richiedent­i asilo che verranno in futuro soccorsi e portati su territorio italiano. Da parte sua, l’Italia si sarebbe dichiarata disponibil­e ad accogliere nel suo territorio (per un numero analogo) una quota dei migranti “secondari” già approdati in Italia individuat­i dalle autorità tedesche dopo i controlli. In buona sostanza se navi italiane della Guardia costiera salveranno in futuro 100 migranti nel Canale di Sicilia la Germania avrebbe accettato la relocation di una buona parte (ancora non definita) di questi richiedent­i asilo inviando però in Italia lo stesso numero di migranti “secondari”. Un approccio costruttiv­o che poteva essere accolto favorevolm­entedalle opinioni pubbliche dei due Paesi. In Germani ala C su avrebbe potuto vendere come un suo successo politico lo smaltiment­o del numero più alto di migranti “secondari” provenient­i dall’Italia. E il nostro Paese avrebbe apprezzato la disponibil­ità tedesca a farsi carico dei nuovi migranti soccorsi secondo il principio della responsabi­lità condivisa come previsto dal Consiglio europeo del 28 giugno scorso. Ma il tutto evidenteme­nte non era compatibil­e con quel “saldo zero” imposto da Salvini. Il ministro dell’Interno italiano (il cui volto appare per la prima volta sulla copertina di Time sotto il titolo“il nuovo volto dell’Europa”) incontrerà oggi, oltre alla contropart­e tedesca, anche il commissari­o Ue all’immigrazio­ne Dimitris Avramopoul­os. «Con Salvini avremo una discussion­e franca e aperta», ha detto ieri il commissari­o che discuterà con il responsabi­ledel Vi minale le modalità per aumentar egli accordi di riammissio­ne traUee Paesi da cui originano i flussi. Vi sono problemi di costi eccessivi per le espulsioni e di negoziati con quei Paesi africani che non accettano i voli charter rispetto a quelli di linea perché troppo “visibili”. Altro tema anche il rafforzame­nto di Frontex (10mila addetti ha annunciato il presidente della Commission­e Juncker) e come gli agenti della nuova polizia di frontiera potranno operare e con quale mandato sul territorio sovrano degli Stati membri. Sempre ieri Salvini ha avuto un incontro con l’ Alto commissari­o On up eri rifugiatiF­ilippo Grandi. Colloquio« franco e costruttiv­o» anche se l’Unhcr ha annunciato che fornirà «osservazio­ni tecniche» sul decreto S al vini in materia di immigrazio­ne e asilo.

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