Il contenzioso infinito sugli edifici da demolire
Il contenzioso tra Fisco e contribuenti sulla riqualificazione ai fini Irpef della cessione di edifici da demolire, considerata cessione di area edificabile piuttosto che cessione di fabbricato, potrebbe arrivare a una conclusione positiva, per i contribuenti, anche se la Cassazione non ha dato sempre risposte del tutto univoche.
Questo il caso: fino al 2008 i plusvalori relativi a tali compravendite (esclusi in ogni caso immobili ereditati o posseduti da oltre 5 anni), non erano mai stati oggetto di alcuna tassazione, ai fini delle imposte dirette. A seguito di una risposta ad un interpello, la risoluzione 396/ E/2008 ha ritenuto invece tali cessioni assoggettabili ad Irpef, essendo di fatto equiparate alla cessione di terreni edificabili. Ecco quindi il gran contenzioso che vede lo scontro tra contribuenti, i quali hanno ceduto un fabbricato da demolire, e le Entrate, che riqualificano tali atti come cessione di terreno edificabile. Numerosissime sono state le sentenze di Commissioni tributarie che hanno contrastato l’approccio dell’amministrazione finanziaria con esse anche sentenze della Cassazione. La Suprema corte aveva così confermato l’orientamento della dottrina, e cioè che non si può considerare cessione d’area una cessione di fabbricato, esclusivamente per questioni che esulano dall’atto stesso.