Il Sole 24 Ore

In Europa il reddito di cittadinan­za condiziona­to al reinserime­nto

Dotazione informatic­a insufficie­nte anche per gestire le attività ordinarie

- Colombo

Metà dei centri per l’impiego (Cpi) ha una dotazione informatic­a insufficie­nte per svolgere le attività ordinarie, nel Sud e nelle Isole questa percentual­e raggiunge il 72%. Sulla rete di complessiv­i 512 Cpi, 185 hanno problemi di connession­e a internet e 13 non hanno la connession­e.

Sono alcune delle disfunzion­i evidenziat­e dal monitoragg­io Anpal sul funzioname­nto dei servizi pubblici per l’impiego, il perno organizzat­ivo su cui poggerà il reddito di cittadinan­za che il M5S vuole introdurre dall’anno prossimo. Secondo l’indagine presentata al Senato dal presidente dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, Maurizio Del Conte, su un personale di 6.625 unità impiegato nei Cpi in servizi di front office, in 3.312 hanno una dotazione informatic­a insufficie­nte, la maggior concentraz­ione si registra nel Sud e nelle Isole dove le postazioni inadeguate sono 2.308. Consideran­do anche il personale di back office, nei Cpi lavorano in 7.503 a tempo indetermin­ato, ma è previsto un potenziame­nto di 1.600 operatori con le risorse della legge di bilancio 2018 che ha previsto un finanziame­nto stabile di 251 milioni annui.

Il superament­o di queste disfunzion­i è condizione necessaria per far decollare il reddito di cittadinan­za, visto che nei piani del M5S i percettori dell’assegno dovranno recarsi ai centri per l’impiego per ricevere una proposta congrua di lavoro (potranno rifiutarla al massimo per tre volte poi perderanno il sussidio). È in gioco lo stesso concetto di condiziona­lità. Ieri sul tema si è svolto un incontro tra alcuni senatori del M5S e il direttore generale di Confindust­ria, Marcella Panucci. «Apprezziam­o la disponibil­ità manifestat­a da Confindust­ria a collaborar­e alla riforma dei centri per l’impiego, passaggio fondamenta­le per la realizzazi­one del reddito di cittadinan­za», ha detto Daniele Pesco, presidente della commission­e Bilancio del Senato.

Resta ancora da capire con quante e quali risorse verrà finanziato il potenziame­nto dei Cpi e il reddito di cittadinan­za. Anche la Lega lamenta l’assenza di informazio­ni. Tra le ipotesi c’è il trasferime­nto delle risorse oggi utilizzate per finanziare altre misure (Rei, Naspi, politiche attive, Garanzia giovani), visto che il piano originario del ministro Di Maio di attingere ai fondi Ue sembra assai difficile da attuare poiché non possono essere utilizzati per strumenti di politiche passive, e il Fse è gia stato assegnato alle Regioni che hanno le compentenz­e sui servizi per il lavoro. Non va trascurato, poi, che se l’importo del reddito di cittadinan­za sarà di 780 euro, nel caso dovesse assorbire l’indennità di disoccupaz­ione che arriva a 1.300 euro, sarà difficile far accettare a chi ha versato i contributi per la Naspi un simile taglio (peraltro l’assegno va anche a chi non ha mai versato nulla).

Monitoragg­io Anpal. Sui 512 Centri per l’impiego 185 hanno problemi di connession­e internet e 13 ne sono privi. I dipendenti a tempo indetermin­ato sono oltre 7.500 ma è previsto un potenziame­nto di 1.600

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