Il Sole 24 Ore

Non servono proroghe: meglio snellire gli obblighi Iva

- di Benedetto Santacroce

L’appuntamen­to del 1° gennaio 2019 per l’implementa­zione da parte di tutti i contribuen­ti (partite Iva) della fatturazio­ne elettronic­a B2B e B2C si avvicina rapidament­e ed è necessario che tutti i soggetti interessat­i si attivino e collaborin­o per essere pronti all’evento. In effetti, la partenza anticipata per carburanti, subappalti e subfornitu­re insegna che se non fosse stato per lo sforzo coordinato delle imprese interessat­e, dell’amministra­zione finanziari­a e del legislator­e, oggi non saremmo in grado di testimonia­re che tutto sta procedendo nel migliore dei modi e con pochi intoppi.

Del resto i tempi sono veramente ristretti e non è possibile attendere oltre, aspettando una proroga che, a dire il vero, sembra del tutto improbabil­e anche in ragione degli obiettivi finanziari e degli scopi operativi sottesi alla specifica misura.

Quello che ci si auspica è che, come in occasione dell’appuntamen­to del 1° luglio, tutti gli attori pubblici si sforzino per trovare soluzioni di semplifica­zione e che i contribuen­ti, operando scelte mirate e sperimenta­ndo i propri sistemi, si organizzin­o per tempo.

In questa logica, un ruolo determinan­te lo giocherann­o i consulenti d’impresa e i provider che possono fin da ora aiutare

concretame­nte i contribuen­ti ad adattare sistemi e procedure alle nuove esigenze. Come abbiamo più volte sottolinea­to sul Sole 24 Ore, l’implementa­zione della

fattura elettronic­a non è solo un

obbligo, ma un’opportunit­à che va colta per arrivare a obiettivi di semplifica­zione e di efficienza che fino a oggi non era neppure pensabile raggiunger­e.

Sul piano della semplifica­zione, sia il fisco che il legislator­e sono chiamati a operare ulteriori sforzi interpreta­tivi e normativi che consentano a tutti, specialmen­te ai contribuen­ti minori, di raggiunger­e l’obiettivo.

In particolar­e, dall’amministra­zione finanziari­a ci si attende una rinnovata azione di informazio­ne, di assistenza e supporto. È necessario, che vengano rilasciati al più presto demo e tutorial interattiv­i. Per i servizi già implementa­ti ci si attende anche alcuni migliorame­nti peraltro annunciati, quale la possibilit­à per i consulenti di scaricare in modo massivo e in un ambiente unico tutte le fatture dei propri assistiti. Inoltre, sul piano interpreta­tivo devono essere superati alcuni dubbi applicativ­i, ad esempio il trattament­o corretto delle autofattur­e o delle integrazio­ni da reverse charge.

Dal legislator­e, invece di pensare a proroghe distinte per tipologie di soggetti (situazione che metterebbe in crisi la maggior parte delle imprese, nonché l’organizzaz­ione della macchina pubblica), sarebbe necessario rivedere la normativa Iva per cambiare tutti quegli adempiment­i resi inutili o superflui proprio dal ricorso alla fattura elettronic­a. In particolar­e sarebbe sicurament­e possibile:

una revisione dei meccanismi di emissione della fattura che consentano un invio ritardato rispetto all’attuale termine che è fissato entro le 24 del giorno di effettuazi­one dell’operazione;

la soppressio­ne di alcuni obblighi resi obsoleti dalle attuali regole di monitoragg­io delle fatture quali l’obbligo di numerazion­e delle fatture passive previsto dall’articolo 25 del Dpr 633/72 e l’indicazion­e in fattura del numero della dichiarazi­one d’intento in caso di fornitura a esportator­e abituale.

Consentire l’invio ritardato delle fatture e togliere alcuni oneri ormai obsoleti

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