Il Sole 24 Ore

Il primo test superato al «tax free shopping»

- Enrico Netti enrico.netti@ilsole24or­e.com

Sembra procedere senza particolar­i intoppi l’adozione della fatturazio­ne elettronic­a per le operazioni di tax free shopping. L’obbligo di e- fattura è scattato dal 1° settembre, per importi sopra i 154,94 euro, quando la contropart­e è un viaggiator­e straniero non residente nella Ue. Il giudizio positivo viene dagli operatori del settore che, nel complesso, danno una valutazion­e positiva delle procedure e di Otello 2.0, la piattaform­a digitale dell’agenzia delle Dogane. Un nodo caso mai è a monte. «Poco più del 50% dei piccoli e medi dettaglian­ti ha già richiesto l’accredito presso il portale delle Dogane - avverte Emanuele Pangrazi, amministra­tore delegato di Tax Refund, uno degli intermedia­ri che provvede al rimborso -. La causa è forse nella procedura che richiede lo Spid, l’identità digitale che non tutti hanno». Nessun problema per i grandi retailer e i department store.

Questo nodo è destinato a risolversi secondo Stefano Rizzi, Managing director di Global blue Italia. «Ogni settimana gli accrediti crescono con un ritmo di 150 - racconta -. C’è anche il problema del numero del passaporto che molti turisti lasciano in hotel per paura dei borseggi». Le nuove norme, infatti, prevedono che sul modulo digitale per il rimborso dell’Iva sia inserito il numero del passaporto e la data di nascita del turista. «Così si è andato contro la normativa che auspicava la semplifica­zione delle procedure» sottolinea Pangrazi. Un problema di informazio­ne per i turisti in arrivo da risolvere perché così si perdono vendite.

Per quanto riguarda la procedura c’è chi segnala dei blocchi nell’accesso ai server di Otello con degli stop che possono arrivare a un’ora.

Nessun problema per gioielleri­e e boutique. «Per il momento non sono emerse criticità e ci sembra che tutto stia andando bene» sottolinea Guglielmo Miani, presidente MonteNapol­eone District, il quadrilate­ro percorso dagli abbienti turisti extra Ue.

Per finire Rizzi auspica che venga abolita la soglia della spesa minima, retaggio del vecchio impianto normativo. Un limite che altri paesi Ue, come per esempio, la Spagna hanno già eliminato.

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