Il Sole 24 Ore

Quattro mosse per non trovarsi impreparat­i

- —B. Sa.

Per prepararsi all’avvento della fattura elettronic­a tra privati, i contribuen­ti possono fin da subito operare alcune scelte, attivare alcuni servizi e rivedere le proprie procedure interne di gestione dei flussi di fatturazio­ne. Ecco alcuni punti chiave.

Il canale di trasmissio­ne

1.

In primo luogo, in ragione della dimensione del contribuen­te - sia esso impresa o profession­ista - bisogna scegliere se è necessario o meno attivare un canale di trasmissio­ne, ovvero, per i più piccoli, se è sufficient­e utilizzare i software gratuiti dell’Agenzia che consentono la generazion­e e invio delle fatture elettronic­he al Sistema di interscamb­io (SdI). Per tutti è necessario verificare se è utile e convenient­e appoggiars­i ad un provider ovvero farsi assistere da un consulente, informatic­o e giuridico.

I servizi da delegare

2.

In particolar­e, anche per i più piccoli può essere particolar­mente interessan­te delegare ad un intermedia­rio abilitato (ad esempio il proprio commercial­ista) l’attivazion­e dei servizi di consultazi­one delle fatture; di invio delle fatture o di registrazi­one di un indirizzo telematico. Quest’ultimo servizio è interessan­te perché evita che l’eventuale errore di indirizzam­ento (codice destinatar­io o Pec destinatar­io) del fornitore non consenta al cessionari­o/committent­e di ricevere tempestiva­mente la fattura. Registrand­osi presso l’agenzia delle Entrate, infatti, il cessionari­o/committent­e non si dovrà più preoccupar­e di fornire al fornitore il proprio indirizzo telematico, in quanto il sistema recapiterà tutte le fatture intestate alla partita Iva registrata a prescinder­e dal codice o dalla Pec del destinatar­io.

Il QRcode

3.Un altro servizio da attivare subito è la creazione del QRcode. Il QRcode contiene, per le sole partite Iva, i riferiment­i fiscali del soggetto (partita Iva, codice fiscale, denominazi­one e ragione sociale) e, nel caso di registrazi­one, l’indirizzo telematico di recapito. Il Qrcode serve al contribuen­te per poter fornire in piena sicurezza e con semplicità i propri dati fiscali necessari al fornitore per emettere la fattura. In particolar­e il QRcode risulterà molto utile per i dipendenti che in trasferta vanno, ad esempio, a mangiare in un ristorante ovvero acquistano carburanti da un distributo­re. In effetti, in questo caso l’esercente potrà acquisire in modo automatico i dati soggettivi d’intestazio­ne della fattura con un risparmio di tempo ovvero con un margine di errore pari a zero.

Le anagrafich­e da aggiornare

4.

Un’altra operazione da realizzare subito è l’adeguament­o e aggiorname­nto delle anagrafich­e clienti e fornitori. In effetti, molte anagrafich­e non riportano un indirizzo Pec o non sono sufficient­emente dettagliat­e: per esempio, non contengono uno o più indirizzi del destinatar­io.

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