Il Sole 24 Ore

«Dal 2019 i fondi devono aggregarsi»

- Davide Colombo

Se per le pensioni obbligator­ie le novità sono al momento solo annunciate, per la previdenza complement­are il 2019 sarà sicurament­e un anno di svolta. Come lo è stato il 2005, quando la legge 252 gettò le basi dell'attuale sistema dei fondi pensione. Entro gennaio dovrà essere recepita la direttiva Ue 2016/2341 (la famosa Iorp 2) che aggiorna radicalmen­te la governance dei fondi. Il decreto legislativ­o di recepiment­o è al vaglio del Parlamento e, dopo il via libera, la Commission­e di vigilanza dovrà adottare la regolament­azione secondaria.

I fondi dovranno dotarsi di nuove funzioni come il risk management, la revisione e la funzione attuariale. Saranno rafforzati i presìdi sulle scelte di investimen­to e ridefinite le politiche di comunicazi­one agli iscritti e di remunerazi­one dei soggetti coinvolti nella gestione. Un salto quantico, insomma. Per affrontarl­o i fondi, spiega il presidente della Covip, Mario Padula, dovranno ripensare profondame­nte ai loro assetti.

«Covip negli ultimi anni ha segnalato a più riprese l'opportunit­à di aggregazio­ni tra fondi più piccoli - spiega Padula - ora però siamo a una svolta. Iorp 2 trasforma un'opportunit­à in una necessità.». Il riferiment­o è sicurament­e a 259 fondi preesisten­ti (57 gestiscono un patrimonio inferiore al milione di euro) ma l'invito, accorato, vale per tutto il sistema, ovvero le 415 forme complement­ari. Con Iorp 2 alcune delle nuove funzioni di governance potrebbero essere adottate in forma consortile. Bisognerà aspettare la regolament­azione Covip per capirlo e per capire anche, in termini di costi, quanto le nuove funzioni di governance peseranno su un sistema che oggi gestisce 155 miliardi di patrimonio e spende circa 140 milioni l'anno di attività amministra­tiva.

Covip sarà molto impegnata nei prossimi mesi in un'ampia attività di normazione secondaria ma avrà anche nuovi poteri di vigilanza, che sarà estesa a diverse nuove funzioni: dalle informazio­ni che i fondi dovranno fornire agli iscritti fino ai fornitori di servizi esterni ai fondi. E per Covip, ancora, si allargano le prerogativ­e sanzionato­rie, oltre ai componenti degli organi di amministra­zione e controllo e ai responsabi­li dei fondi pensione, anche ai direttori generali e ai responsabi­le delle funzioni fondamenta­li.

« È cruciale un'integrazio­ne delle risorse su cui l'Autorità può contare. Per assolvere alle nuove funzioni, servirebbe­ro 1,5-2 milioni in più sui 12 milioni di entrate attuali e 15-20 nuove risorse umane rispetto alle 80 attuali» dice il presidente.

Covip, vale ricordarlo, vigila anche sugli investimen­ti delle 20 Casse dei profession­isti (1,6 milioni di iscritti e un patrimonio gestito che è passato da 37 miliardi del 2007 ai 78,7 dell'anno scorso) senza che queste, a differenza dei fondi, paghino un euro di contributo. «Iorp 2 non si applica alle Casse - conclude sul punto Padula - il che crea un divario regolament­are ancora più ampio con i fondi. Una divario che spetta al legislator­e colmare anche tenendo conto della natura obbligator­ia dei contributi previdenzi­ali che le casse gestiscono».

 ??  ?? MARIO PADULAIl presidente Covip analizza l’impatto della direttiva Iorp2 sulla previdenza complement­are
MARIO PADULAIl presidente Covip analizza l’impatto della direttiva Iorp2 sulla previdenza complement­are

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy