«Dal 2019 i fondi devono aggregarsi»
Se per le pensioni obbligatorie le novità sono al momento solo annunciate, per la previdenza complementare il 2019 sarà sicuramente un anno di svolta. Come lo è stato il 2005, quando la legge 252 gettò le basi dell'attuale sistema dei fondi pensione. Entro gennaio dovrà essere recepita la direttiva Ue 2016/2341 (la famosa Iorp 2) che aggiorna radicalmente la governance dei fondi. Il decreto legislativo di recepimento è al vaglio del Parlamento e, dopo il via libera, la Commissione di vigilanza dovrà adottare la regolamentazione secondaria.
I fondi dovranno dotarsi di nuove funzioni come il risk management, la revisione e la funzione attuariale. Saranno rafforzati i presìdi sulle scelte di investimento e ridefinite le politiche di comunicazione agli iscritti e di remunerazione dei soggetti coinvolti nella gestione. Un salto quantico, insomma. Per affrontarlo i fondi, spiega il presidente della Covip, Mario Padula, dovranno ripensare profondamente ai loro assetti.
«Covip negli ultimi anni ha segnalato a più riprese l'opportunità di aggregazioni tra fondi più piccoli - spiega Padula - ora però siamo a una svolta. Iorp 2 trasforma un'opportunità in una necessità.». Il riferimento è sicuramente a 259 fondi preesistenti (57 gestiscono un patrimonio inferiore al milione di euro) ma l'invito, accorato, vale per tutto il sistema, ovvero le 415 forme complementari. Con Iorp 2 alcune delle nuove funzioni di governance potrebbero essere adottate in forma consortile. Bisognerà aspettare la regolamentazione Covip per capirlo e per capire anche, in termini di costi, quanto le nuove funzioni di governance peseranno su un sistema che oggi gestisce 155 miliardi di patrimonio e spende circa 140 milioni l'anno di attività amministrativa.
Covip sarà molto impegnata nei prossimi mesi in un'ampia attività di normazione secondaria ma avrà anche nuovi poteri di vigilanza, che sarà estesa a diverse nuove funzioni: dalle informazioni che i fondi dovranno fornire agli iscritti fino ai fornitori di servizi esterni ai fondi. E per Covip, ancora, si allargano le prerogative sanzionatorie, oltre ai componenti degli organi di amministrazione e controllo e ai responsabili dei fondi pensione, anche ai direttori generali e ai responsabile delle funzioni fondamentali.
« È cruciale un'integrazione delle risorse su cui l'Autorità può contare. Per assolvere alle nuove funzioni, servirebbero 1,5-2 milioni in più sui 12 milioni di entrate attuali e 15-20 nuove risorse umane rispetto alle 80 attuali» dice il presidente.
Covip, vale ricordarlo, vigila anche sugli investimenti delle 20 Casse dei professionisti (1,6 milioni di iscritti e un patrimonio gestito che è passato da 37 miliardi del 2007 ai 78,7 dell'anno scorso) senza che queste, a differenza dei fondi, paghino un euro di contributo. «Iorp 2 non si applica alle Casse - conclude sul punto Padula - il che crea un divario regolamentare ancora più ampio con i fondi. Una divario che spetta al legislatore colmare anche tenendo conto della natura obbligatoria dei contributi previdenziali che le casse gestiscono».