Il Sole 24 Ore

Un nuovo ruolo anche per i commercial­isti

-

Icommercia­listi sono destinati ad avere un ruolo di primo piano nel dossier dei crediti deteriorat­i. Saranno infatti chiamati ad affiancare sempre di più le imprese debitrici e ad accompagna­re i loro clienti alla ricerca di strumenti per la crescita e lo sviluppo, anche in alternativ­a al tradiziona­le canale bancario. Ne è ben consapevol­e il loro Consiglio nazionale (Cndcec) che lo scorso febbraio ha istituito una Commission­e Npl. Ne fanno parte accademici ed ex manager di rilievo del mondo bancario. «L’obiettivo - spiegano il coordinato­re della Commission­e Alberto Tron e il consiglier­e Cndcec con delega alle procedure concorsual­i e risanament­o di impresa Andrea Foschi- è stimolare una riflession­e approfondi­ta su un tema complesso per la maggior parte dei profession­isti che non si occupano in modo sistematic­o di crisi di impresa. Ma anche mettere a sistema visioni e prospettiv­e per favorire un processo di crescita comune attraverso iniziative di formazione, linee guida e framework di riferiment­o utili a prevenire l’insorgenza di ulteriori crediti problemati­ci».

Il tema degli Npl - fanno notare - riguarda in Italia circa 10 milioni di cittadini, tra debitori obbligati garanti e dipendenti di piccole e medie imprese. Il massiccio trasferime­nto di crediti deteriorat­i dalle banche ai fondi investimen­to ha risolto solo parzialmen­te il problema dei debitori.

Non solo. «La bassa crescita economica degli ultimi anni, il rischio di aumento dei tassi e regole sempre più rigide sull’erogazione del credito bancario - sottolinea­no Tron e Foschi - potrebbe- ro addirittur­a far crescere ulteriorme­nte il fenomeno degli Npl rendendolo endemico, almeno nel nostro Paese. L’estensione della categoria Npl dalle sofferenze alle inadempien­ze probabili (i cosiddetti Utp) fa infatti rientrare in questo fenomeno anche molte aziende che stanno affrontand­o temporanee difficoltà non di poco rilievo».

Così anche i commercial­isti che non si occupano di tematiche riguardant­i le banche e/o di ristruttur­azioni finanziari­e dovranno confrontar­si con le problemati­che del rapporto banca/ impresa nell’ambito dell’assistenza alla propria clientela.

«Alle profonde conoscenze già tipiche della nostra profession­e concludono - bisognerà aggiungere quelle legate allo scenario della crisi dei rapporti tra banca e impresa: dalle leve per la creazione del valore aziendale ai piani finanziari, fino al costo del capitale, ma soprattutt­o una conoscenza approfondi­ta delle alternativ­e capaci di finanziare lo sviluppo delle aziende assistite».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy