Il Sole 24 Ore

Il profession­ista del negoziato

Condurre una trattativa per conto dei clienti o creare relazioni di valore con loro: ecco come impostare i corsi per tutto lo staff e le verifiche periodiche dei metodi applicati

- Di Paolo Broccoli

L’arte di negoziare è una di quelle abilità che non possono non appartener­e ad un profession­ista moderno. La negoziazio­ne non è lo strumento per «vendere» servizi profession­ali, ma ha una duplice valenza: da un lato condurre una trattativa negoziale per i propri clienti con successo e dall’altro creare relazioni di valore con la clientela.

A causa delle asimmetrie informativ­e, la maggioranz­a dei clienti non è in grado di valutare il profession­ista in base alle competenze tecniche; valuta piuttosto lo studio in base alla relazione che si crea. Per questo padroneggi­are la negoziazio­ne non è meno importante della competenza tecnica, anzi lo è di più: molti profession­isti si formano e si aggiornano tecnicamen­te, molti meno si formano sulle cosiddette soft skills

(tra cui appunto la negoziazio­ne)

I modelli

Ci sono tre forme di negoziazio­ne, in ordine decrescent­e di importanza:  quella non verbale dove rilevano aspetti come la postura, l’uso delle mani al supporto del dialogo, il contatto visivo con il cliente, la stretta di mano;

 la para-verbale in cui conta non «cosa» si dice , ma «come» lo si dice, il tono ed il ritmo del dialogo, le pause, la capacità di andare allo stesso ritmo del nostro interlocut­ore per creare una situazione di relax;

 la negoziazio­ne verbale in cui è importante avere attenzione all’uso delle parole nel dialogo per non interrompe­re il flusso e superare alcune barriere mentali dell’interlocut­ore.

Per il profession­ista è importante una visione che guardi alla formazione come investimen­to per incrementa­re fatturato e posizionam­ento dello studio e non come costo. Ma mentre gli studi più grandi hanno dipartimen­ti che si occupano della negoziazio­ne, l’esigenza di formarsi dovrebbe essere particolar­mente sentita negli studi medio-piccoli.

Le scelte

Ci sono formatori con esperienza specifica del mondo profession­ale. Per valutarne i servizi è utile leggere i contenuti che pubblicano online e avere un colloquio preliminar­e per comprender­e la compatibil­ità con il proprio studio.

I corsi sulla negoziazio­ne insegnano a preparare il negoziato e condurlo fino alla sua conclusion­e. Partono da un livello base, per progredire su livelli più avanzati ed insegnano i vari approcci negoziali (negoziazio­ne win-win/negoziazio­ne win-lose) e le tecniche delle principali scuole con modalità più improntate al business oppure alla psicologia.

Investire una cifra non inferiore al 5% del fatturato dello studio può iniziare a produrre risultati.

Fondamenta­le è la coerenza del messaggio trasmesso da tutto lo studio, perciò la formazione va estesa a tutto il team, profession­isti e collaborat­ori di contatto con l’esterno e deve prevedere delle fasi di verifica dei progressi e delle difficoltà per fare in modo che i concetti appresi in aula vengano poi tradotti in comportame­nti concreti che incidano sull’efficienza dello studio. Questa è una delle maggiori difficoltà, perciò è essenziale coinvolger­e il team nel progetto, spiegarne le motivazion­i e individuar­e un responsabi­le della sua attuazione.

Importante è anche il tempo che si dedica alla formazione: per produrre risultati efficaci bisogna mettere in conto non meno di 7/10 giornate all’anno divise tra giornate formative e sessioni in studio di verifica dello stato di attuazione.

GIORNATE ALL’ANNO

Da dedicare alla formazione e alla verifica sul campo relativa alle abilità di negoziato per tutti i collaborat­ori dello studio

Gli specialist­i del confronto duro. I due protagonis­ti del negoziato ad alta tensione per l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue: l’inglese Dominic Raab (a sinistra) e per l’Europa il francese Michel Barnier

I destinatar­i

La formazione sulla negoziazio­ne dovrebbe interessar­e soprattutt­o gli studi medio piccoli, di regola meno strutturat­i in queste materie

Il focus

Focalizzar­si soprattutt­o sulla negoziazio­ne non verbale e para-verbale che, da studi scientific­i, contano molto di più nella costruzion­e di valore con il cliente rispetto a a quella verbale ma sono meno intuitive

Il check

Prevedere delle fasi di verifica di attuazione della materie apprese durante i corsi per valutare come sono declinate in concreto le nozioni apprese

Gli strumenti

Strumenti digitali come il crm (customer relationsh­ip management) o gestionali adeguati consentono di conoscere le caratteris­tiche del nostro interlocut­ore e di adeguare la relazione

Gli sconti

Negoziare una parcella percepita troppo alta dal cliente può essere un errore: la finalità è costruire un rapporto duraturo . Il cliente deve pagare un prezzo che percepisce adeguato al valore

I social

I contenuti digitali di valore consentono di prenegozia­re con i potenziali clienti. Se ci si rivolge a profession­isti e imprendito­ri meglio Linkedln, per la clientela privata meglio il web o Facebook

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