I notai junior cercano il debutto con l’aiuto dei fondi regionali
Avanti tutta su tirocini retribuiti e sulla formazione professionale in Italia e anche oltre confine. Opportunità da cogliere per i liberi professionisti e particolarmente indicate per i notai, soprattutto i più giovani. Dopo aver esplorato l’offerta messa in campo dalle Regioni (a giugno e luglio) e la chance dei fondi europei gestiti direttamente da Bruxelles (ad agosto), Il Sole 24 Ore del Lunedì si focalizza sulle singole professioni: a partire da oggi e nelle prossime settimane le diverse categorie del lavoro autonomo troveranno le segnalazioni di bandi regionali cofinanziati dalla Commissione europea adatti a sostenere la loro attività e ad accompagnarli nel percorso di crescita.
Apripista di questa nuova iniziativa i notai, con le chance su misura per ampliare lo studio e le occasioni per il training rivolte ai giovani che si affacciano sul mondo del lavoro.
Le Campania apre le porte degli studi ai giovani praticanti under 35, residenti o domiciliati nella Regione, con un assegno mensile di 500 euro. Per un periodo fino a sei mesi verranno accompagnati da un tutor, un professionista iscritto all’Ordine dal almeno cinque anni, alla scoperta dei “segreti del mestiere”.
In Sicilia parte oggi la seconda finestra per accedere ai contributi utili per la retribuzione dei tirocinanti: sul tavolo ci sono 5 milioni di euro, seconda tranche di un pacchetto da 15 (il prossimo si aprirà a gennaio 2019). Tre gli attori principali del meccanismo di tirocinio: il soggetto ospitante, il praticante e il tutor. Per ciascun tirocinante la Regione erogherà 600 euro lorde al mese fino a un massimo di dodici mensilità. «Un vantaggio per il professionista e per il giovane che intende intraprendere la professione notarile», sottolinea Emanuela Paolucci, responsabile della formazione alla Fondazione italiana del notariato.
Vira su un percorso più squisitamente formativo l’avviso della Regione Toscana, che mette in palio voucher da 200 a 3mila euro per incoraggiare i giovani professionisti ad aggiornarsi e specializzarsi. «Un’agevolazione importante per il notaio - aggiunge Paolucci - che da sempre è attento a curare il proprio aggiornamento professionale. Il Consiglio nazionale del notariato, anticipando la riforma delle professioni del 2012, ha reso obbligatoria la formazione per la prima volta nel 2006 per assicurare la qualità e l’efficienza delle prestazioni professionali, a garanzia dei cittadini e della pubblica funzione».
Un nuovo modello di welfare
Nel terzo millennio, spiega Brunella Carriero, consigliere di amministrazione della Fondazione italiana del notariato «occorrono nuovi modelli di welfare,capaci di fornire strumenti attivi e concreti a sostegno delle persone e della professione, con un approccio dinamico che vada oltre il supporto alla pensione o la sola assistenza in caso di difficoltà. Occorre inoltre il passaggio a un welfare a responsabilità diffusa, dove tutti siano consapevoli e corresponsabili protagonisti del procedimento. In questo senso i fondi europei rappresentano la nuova frontiera, con un approccio nuovo e meritocratico e uno sguardo al futuro».
Per favorire l’accesso dei notai ai finanziamenti previsti dalla programmazione 2014-2020 la Fondazione italiana del notariato, insieme alla Cassa del notariato e alle associazioni di categoria, organizza un corso di formazione online. Attraverso una piattaforma di e-learning e con il supporto di video lezioni e slide, gli iscritti imparano a reperire le informazioni per accedere ai bandi comunitari, a preparare a documentazione e a rendicontare i progetti finanziati.
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