Niente invio dati sulle liquidazioni Iva e sanzioni più leggere nel 2019
Parte l’iter della proposta sulle semplificazioni di Movimento 5 Stelle e Lega Spostamento al 31 dicembre per inviare le dichiarazioni Addio al modello 770
Consentire un debutto della fattura elettronica meno complicato, superando la comunicazione dei dati delle liquidazioni Iva, ma anche mitigando le sanzioni fino al 31 dicembre 2019 per omessa, errata o tardiva emissione. I 36 articoli della proposta di legge targata M5S-Lega (già anticipata dal Sole 24 Ore del 5 settembre) sulle semplificazioni fiscali che oggi comincia l’esame in commissione Finanze alla Camera (atto 1074) contengono norme che potrebbero anche essere imbarcate nella prossima legge di Bilancio. Misure a costo zero (o quasi) che vanno dalla trasformazione in adempimento annuale dello spesometro (destinato ad essere superato con l’obbligo di e-fattura tra privati) allo spostamento del termine di invio telematico dei modelli Redditi e Irap dal 31 ottobre al 31 dicembre e all’addio al modello 770 grazie all’inserimento nell’F24 del codice fiscale del contribuente che subisce la ritenuta d’acconto. «Lavoriamo in piena armonia e sintonia con il governo e tutto ciò che potrà essere assorbito dalla prossima legge di Bilancio, ben venga. Per noi questo è un primo passo verso i principi dello Statuto del contribuente, troppe volte calpestato», ha spiegato la prima firmataria e presidente della commissione Finanze di Montecitorio, Carla Ruocco (M5S), nella conferenza stampa di presentazione ieri insieme al vicepresidente Alberto Gusmeroli (Lega) e ai capigruppo di M5S e Lega in commissione, rispettivamente Raffaele Trano e Giulio Centemero (anche loro firmatari della proposta).
Tra gli obiettivi, quindi, c’è la semplificazione dell’e-fattura. Naturalmente l’equilibrio delicato che la cancellazione della comunicazione dei dati delle liquidazioni Iva dovrà garantire è di presidiare comunque la compliance garantita grazie agli alert finora inviati per chiedere ai contribuenti con anomalie di ravvedersi. Una delle ipotesi a cui si sta lavorando è quella di studiare una modalità tecnica con Sogei per ricavare comunque il dato delle liquidazioni o trasmetterlo attraverso l’e-fattura senza aggravi per professionisti e imprese.
Quanto alle altre misure contenute nella proposta di legge, c’è una progressiva area di applicazione del modello F24 per i versamenti. Si punta poi a limitare l’obbligo di stampa cartacea solo in caso di controllo, già previsto per i registri Iva, anche a tutti i registri tenuti in via meccanizzata ed elettronica. Per lo split payment l’ipotesi è di migliorare la situazione dei fornitori (che finiscono sempre a credito) attraverso un sistema simile a quello del plafond per gli esportatori abituali. Ci sono più vincoli nel segno del fair play tra fisco e contribuente: dall’obbligo allargato di contraddittorio preventivo, all’astensione dal chiedere dati già presenti in Anagrafe tributaria, alla semplificazione dei modelli dichiarativi.
A questo si aggiunge un pacchetto di misure a sostegno di famiglie e imprese. Si punta a introdurre una gradualità nell’ammontare degli assegni per la natalità, la cui erogazione è prorogata per il triennio 2019-2021, sostituendo l’unica soglia di 7mila euro annui per il raddoppio del contributo con tre distinte fasce di valore dell’Isee, a cui corrispondono diversificate misure degli assegni. C’è poi l’introduzione dell’Irep (imposta sul reddito del professionista, da cui sono esclusi minimi e forfettari) per incentivare il reinvestimento dei proventi nell’attività: il reddito in questione non prelevato dal professionista sarà tassato al 24 per cento.
Sul fronte antievasione (che potrebbe essere ulteriormente arricchito nell’esame parlamentare soprattutto con lo sguardo verso l’estero) entra un’ulteriore stretta sulle compensazioni indebite e l’eliminazione dell’esonero dall’obbligo della licenza sugli spiriti» per esercizi pubblici, esercizi di intrattenimento al pubblico, esercizi ricettivi e rifugi alpini.