Giochi 2026 In Lombardia e Veneto corsa ai fondi privati per rilanciare Milano-Cortina
La candidatura di Milano e Cortina non avrà il sostegno finanziario del governo
Regioni pronte a garantire il progetto - Sala: Pil più alto di Svezia e Austria
Il governo non intende mettere i fondi per realizzare – in caso di assegnazione – le Olimpiadi invernali del 2026 tra Milano e Cortina?
Poco male: i soldi saranno garantiti dalle due Regioni interessate, Lombardia e Veneto, che insieme raggiungono un Pil «superiore a quello della Svezia e dell’Austria», ha detto ieri mattina il sindaco di Milano Giuseppe Sala, convinto che la partita per ottenere i Giochi del 2026 sia tutt’altro che persa, nonostante la rinuncia di Torino e la conseguente decisione del governo di non stanziare risorse statali per l’evento, in caso di assegnazione.
E poi ci sono le sponsorizzazioni: «Per Expo sono riuscito a raccogliere circa 400 milioni – ha aggiunto Sala – e dietro non c’era un marchio importante come quello delle Olimpiadi, per cui sono sufficientemente tranquillo». Si tratta di raccogliere, secondo le stime ufficiose che circolano negli staff degli enti interessati, circa 350-400 milioni di euro (da aggiungere ai 980 stanziati dal Cio): una cifra non impossibile, tanto più se si considera che ci sono sette anni per farlo e che entrambe le città, Milano e Cortina, hanno un brand importante da spendere con i possibili finanziatori privati.
Dopo il naufragio della candidatura a tre consumatasi tra lunedì e martedì – che stava per portare al ritiro della candidatura italiana – ieri è stata la giornata della ricostruzione, sebbene non sia mancata la dose quotidiana di polemiche politiche. A Losanna gli assessori allo Sport delle due città rimaste in campo hanno comunicato al Cio che l’Italia ci sarà, con una nuova candidatura che si chiamerà «Milano-Cortina 2026» e che ora dovrà essere messa a punto nel dettaglio in tempi strettissimi. Il team specializzato che aveva elaborato il precedente dossier (quello del “Tridente” poi saltato) è già al lavoro sul nuovo documento, che dovrà essere presentato all’Esecutivo del Cio il 3-4 ottobre prossimi a Buenos Aires per poi essere valutato (l’8 e 9 ottobre) nella sessione del Comitato olimpico che deciderà quali città potranno accedere alla “finale” di settembre 2019, quando proprio a Milano saranno assegnati i Giochi del 2026. Si tratta di ridistribuire dal punto organizzativo le discipline che sarebbero spettate a Torino e questo comporterà inevitabilmente una revisione dei costi. Ad esempio: a Milano era previsto un nuovo Stadio del ghiaccio da 12mila posti per ospitare discipline come l’hockey o il pattinaggio, ma probabilmente non basterà e sarà necessario ampliarlo o trovare ulteriori spazi. «Ci saranno delle sorprese», ha detto il vicesindaco di Cortina Luigi Alverà. Per reperire i fondi necessari alla copertura dei costi di realizzazione c’è più tempo, anche se il tema non è certo secondario. «Non siamo degli sprovveduti – ha detto Giuseppe Sala –. Qui ci sono aziende che possono sponsorizzare e ci sono enti che amministrano bene il territorio. Partiamo. Ci sono sette anni davanti: saremo ben capaci di trovare la soluzione».
Soluzione che necessariamente dovrà vedere il coinvolgimento dei privati, attraverso Project Financing e sponsorizzazioni. Solo per restare a Milano, il bacino dei potenziali gruppi interessati è ampio e si parla anche di brand internazionali, come Coca Cola, o delle tante multinazionali che, anche grazie all’esperienza di Expo 2015, hanno rafforzato la loro presenza nel capoluogo lombardo in questi anni, dai big dell’hi-tech come Samsung, Huawei, Google o Microsoft, fino ai più recenti arrivi, come Starbucks.
Anche il sindaco di Cortina d’Ampezzo, Gianpietro Ghedina, è fiducioso: «Se dovesse concretizzarsi una corsa a due credo che il governo ci ripenserà: è impensabile che due città o due regioni vadano avanti senza sostegno, nonostante abbiano le spalle larghe dal punto di vista economico e imprenditoriale». Tra l’altro, la corsa a due sarebbe destinata comunque ad allargarsi: anche nell’ipotesi iniziale erano previste alcune gare in Val di Fiemme. «Ora è chiaro che Trentino e Alto Adige potrebbero essere coinvolte in forma maggiore e persino il Friuli Venezia Giulia, almeno per gli allenamenti», aggiunge Ghedina. Proprio Cortina ospiterà nel 2021 i Mondiali di Sci, che – a partire dai 40 milioni di investimento della Federazione – stanno generando sul territorio un volano da almeno 100-120 milioni, fra project financing e altre modalità. Il caso Cortina 2021 è interessante anche per la dimostrata capacità di raccogliere anche investitori locali: dal consorzio Prosecco doc alle aziende Leitner e Tecnica, ma le trattative sono in corso e altre firme arriveranno nelle prossime settimane.
Il project financing è uno dei modelli più adatti per finanziare le opere e le infrastrutture necessarie a un evento come le Olimpiadi, spiega Federico Favretto, responsabile Direzione sviluppo prodotti e servizi di Finlombarda Spa, interpellato in qualità di esperto di Partenariato pubblico-privato: gli enti della Pubblica amministrazione in questi casi possono servirsi di forme di partenariato pubblico privato su base concessoria, in base al quale la stazione appaltante (l’ente pubblico) affida a soggetti privati, tramite gara, la realizzazione delle opere. «Nel caso dei Giochi invernali l’operatore privato dovrebbe essere composito – osserva Favretti –: un costruttore che realizza l’opera, un’azienda specializzata in impianti necessari e un soggetto che si occupa della gestione di tali impianti. Questi soggetti cercheranno le risorse necessarie presso investitori istituzionali o investitori in generale, ad esempio Fondi o banche, e potranno poi ripagare i costi attraverso lo sfruttamento delle stesse strutture e infrastrutture realizzate». Per i presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, Luca Barbini,«l’asse tra Milano e Cortina ha tutte le carte in regola per ospitare una manifestazione prestigiosa come le Olimpiadi Invernali, soprattutto se le istituzioni e i sistemi economici locali dimostrano di crederci in modo convinto». Nel caso di Cortina, ottenere le Olimpiadi permetterebbe di valorizzare ulteriormente gli sforzi e gli investimenti per i Mondiali del 2021».
Cortina 1956.