A Losanna presentato il tandem Milano-Cortina Il via libera di Salvini
Le due anime del governo gialloverde si dividono anche sulle Olimpiadi invernali del 2026. Nel giorno in cui la delegazione italiana guidata da Diana Bianchedi vola a Losanna per illustrare al Cio l’ipotesi del tandem MilanoCortina, “benedetta” simbolicamente dalla presenza del numero uno del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach, il vicepremier leghista Matteo Salvini sembra quasi rimettere in pista la possibilità di un sostegno dell’Esecutivo per la sola candidatura a due: «Se Torino si ritira per motivi politici, il dovere del Governo è sostenere chi non si ritira. Da italiano e da sportivo farò il possibile affinché i Giochi vengano fatti in Italia».
Duro il giudizio sulle liti tra le città che hanno portato al tramonto del tridente: «Rivalità da campanile. Ma se un progetto è utile a 60 milioni di italiani il mio dovere è andare avanti».
Ma la speranza di riaprire il dossier a livello governativo dura poco, complice l’ira dei Cinque Stelle. In serata interviene in Tv dal Carroccio, a fugare ogni dubbio, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti: «Per quanto riguarda me e il Governo la candidatura è definitivamente tramontata. Se Lombardia e Veneto trovano investitori privati e non ci mette niente il Governo, facciamo». Dalla sua la Lega ha i sondaggi delle ultime ore, che la vedono premiata per la linea proOlimpiadi. Ma la netta presa di posizione di Salvini spiazza il M5S, alimentando i sospetti di una “manovra” leghista, con la sponda del Pd di Beppe Sala, per escludere i Cinque Stelle dalla partita olimpica e giocarla nelle Regioni trainate dal Carroccio. Le parole di Giorgetti servono a ricomporre la compagine gialloverde, almeno all’apparenza. Perché i pentastellati non cambiano idea e fanno quadrato attorno alla sindaca Chiara Appendino, che resiste al pressing del Coni, della Lega e del governatore piemontese dem Sergio Chiamparino ribadendo: «Torino non c’è perché la proposta manca completamente di chiarezza». I capigruppo M5S di Camera e Senato addebitano la responsabilità del flop «all’arroganza» del sindaco di Milano e ripetono la linea del vicepremier Luigi Di Maio e del sottosegretario Simone Valente: «Se Milano e Cortina vogliono correre dovranno trovare da sole le risorse. Lo Stato non può metterci soldi».
In mezzo sta il Coni, con Malagò impegnato a promuovere il ticket Milano-Cortina senza rinunciare ad augurarsi un ripensamento di Torino all’ultimo miglio: «Spero in una soluzione ai tempi supplementari». Conforta il «saluto» di Bach alla delegazione italiana, interpretato come un segno di rispetto e un incoraggiamento a proseguire. Ma il nodo restano le «garanzie» necessarie e le risorse da mettere sul piatto: quei 375 milioni spalmati in otto anni di cui Lombardia e Veneto dovranno andare a caccia. I tempi stringono: a inizio ottobre , per confermare la candidatura, bisognerà portare a Buenos Aires un progetto chiaro.
Vertice. Thomas Bach presidente del Comitato Olimpico Internazionale