Fuga dal web dopo il crack
È scomparsa dal web la presenza di Qui!Group (www.quigroup.it) e ora è visibile la sola home page. Ma quando si cerca di consultare i contenuti si finisce su siti terzi che nulla hanno a che fare con la società ligure. Si apre così un altro capitolo sul default milionario di Qui!Group. Tutto prende il via nel 1989 quando Fogliani da self made man partito da una pizzeria nel centro di Genova dove serviva ai tavoli, fondò Qui! Ticket Services. Nell’arco di un decennio la società arrivò a un consolidato 1999 di 93 milioni di euro (180 miliardi di lire) con un +50% sul 1998. Anche negli anni successivi la crescita continuava «al di là di ogni prevedibile attesa» chiosava il fondatore. Cresce il numero delle grandi aziende clienti e si allarga l’attività della società che oltre al core business si fa strada nel welfare aziendale, affidato alla figlia Chiara, e la monetica ottenendo con Qui!Financial Services da Banca d’Italia la licenza di Istituto di moneta elettronica (Imel) necessaria per l’emissione di carte di credito. Licenza che fu revocata nell’ottobre 2016 e di nuovo concessa il 16 luglio 2018.
Già nel 2017 molti esercenti si lamentavano dei lunghi ritardi prima di ricevere il saldo. Quest’anno montano sempre più le lamentele sui mancati pagamenti grazie anche ai servizi delle Iene e Report. Si solleva il velo sulle difficoltà di un gruppo il cui bilancio 2017 segnava 560 milioni di ricavi e un aumento dell’Ebitda a 19,3 milioni a una voragine di 200 milioni dopo la riscrittura dei conti. Il sipario cala quando tre creditori, due di Pavia e uno di Genova, avanzano l’istanta di fallimento.