Fi vuole rassicurazioni prima del sì su Foa
Oggi alle 13 incontro a Palazzo Grazioli tra Salvini, Berlusconi e Meloni Gli azzurri chiedono garanzie sulla manovra e le candidature per le Regionali
Il vertice tra Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni si terrà oggi alle 13 a Palazzo Grazioli. Giusto a poche ore dal Cda della Rai che confermerà Marcello Foa alla presidenza di viale Mazzini. Il via libera, ieri pomeriggio, della Vigilanza alla risoluzione di Lega e M5s affinché il Cda proceda rapidamente all’indicazione del presidente, costituisce il presupposto per la formalizzazione della nomina che verrà ratificata dalla commissione presumibilmente martedì. A votare sì stavolta, oltre agli esponenti della maggioranza gialloverde e di Fdi che già prima dell’estate si erano espressi favorevolmente, sarà anche Forza Italia che ieri si è astenuta sulla risoluzione. Un voto che - su richiesta proprio dei forzisti, condivisa da Lega e M5s sarà preceduto dall’audizione dello stesso Foa. Lo spazio temporale tra i due avvenimenti - il vertice a Palazzo Grazioli di oggi a pranzo e il successivo pronunciamento della commissione - non è solo una coincidenza. Prima del via libera Berlusconi, assieme ad Antonio Tajani, vuole avere dal suo principale alleato alcune “garanzie”. Il Pd parla di «mercimonio» in vista delle future nomine alla Rai. Mentre Di Maio e i pentastellati assicurano che non si presteranno a nessuno scambio con il Cavaliere.
In realtà sulla Rai difficilmente assisteremo a una spartizione che coinvolga anche Fi. Certo una vicedirezione non si nega a nessuno, ma i posti che contano saranno di esclusivo appannaggio della maggioranza di governo, che al momento sembra intenzionata a privilegiare nomine interne a viale Mazzini piuttosto che new entry (semmai queste arriveranno più nella gestione e nel finanziamento dei vari programmi che avverrà nel corso del mandato del cda). Quel che interessa davvero a Berlusconi è anzitutto evitare “vendette”. Così viene letta ad esempio quella ipotizzata dal pentastellato sottosegretario all’editoria Vito Crimi per l’introduzione di un tetto pubblicitario, che di fatto penalizzerebbe soprattutto Mediaset, visto che la tv del Cavaliere vive in buona parte di pubblicità e non come Rai e Sky di canoni o abbonamenti. Ma più in generale il timore è per provvedimenti economici, a partire dalla prossima manovra, che possano penalizzare le imprese (si era parlato nei giorni scorsi di una tassa sulle grandi aziende). Dulcis in fundo le candidature per le prossime regionali. Una partita nella quale dovrà avere la sua parte anche Giorgia Meloni. Al momento resterebbe confermato l’accordo tra Salvini e Berlusconi di far correre un forzista in Piemonte e un leghista in Sardegna mentre restano “aperte” le candidature in Basilicata e Abruzzo. Salvini consapevole della sua forza non è disposto a fare troppe concessioni.
Intanto ieri al Quirinale il presidente della Consulta Giorgio Lattanzi ha incontrato il Capo dello Stato per illustragli il «Viaggio della Corte costituzionale nelle carceri» che partirà il 4 ottobre. Mattarella ha pienamente condiviso l’iniziativa finalizzata a rafforzare i principi della Costituzione, che rappresenta «uno scudo nei confronti dei poteri dello Stato, che neppure il legislatore con le sue mutevoli maggioranze può violare ».