Il Sole 24 Ore

L’Italia rischia di perdere la partita delle nomine importanti alla Bce

Il nostro Paese in difficoltà anche perché a corto di candidatur­e in quote rosa Oggi la conferma di Panetta come vicedirett­ore generale della Banca d’Italia

- Dal nostro corrispond­ente Isabella Bufacchi

Chiuso il 12 settembre il bando per entrare nel consiglio del Single Resolution Board, posto vacante dallo scorso luglio dopo le dimissioni improvvise di Mauro Grande, per l’Italia un fatto è certo: in assenza di candidate per questa poltrona, è pressoché certo che l’ Italia cesserà di essere rappresent­ata nelle alte sfere di questa istituzion­e guidata dalla tedesca ElkeKönig per gestirei casi di risoluzion­e nel sistema bancario europeo. Un tentativo di presentare una candidata italiana ci sarebbe stato, ma sarebbe fallito sul nascere: le potenziali candidate non erano interessat­e a lavorare all’ombra di König.

Uscito Grande, l’Italia dovrà fare a meno di un italiano nel top management del SRB. «Se l’Italia avesse avuto un candidato donna, il posto di Grande sarebbe rimasto italiano», ha commentato un banchiere bene informato che preferisce mantenere l’ anonimato. Le cosiddette quote rosa di questi tempi contano molto nel giro delle poltrone europee in scadenza, contano al punto da mettere il turbo alle candidatur­e. Così Irlanda, Spagna, Francia e Germaniaha­nno nomipr on ti:Shar on Donnery( numero due della Banca d’ Irlanda ), Margarit aD elgado(nu mero due Banca di Spagna),Syl vie Goulard( seconda vice del governator­e della Banque de France, vicina aMacron),C laudi aBuch (vice presidente Bundesbank).

Ben più influente delSRB,è il Meccanismo unico di vigilanza e c’ è una doppia uscita di scena: il prossimo dicembre la francese Danièle Nouy,chair SSM, e il prossimo febbraio la sua vice, la tedesca Sabine Lautenschl­äger. Eppure neanche questo apre grand ispiragli per l’ Italia. L’ ottima reputazion­e internazio­nale di Andrea Enria,p residente d el l’ Eur op eanBanking Aut hority(E ba ), difficilme­nte basterà a portare un italiano alla guida dell’istituzion­e che si occupa della vigilanza bancaria europea. Non è il merito né la competenza che pesano ma in questo caso la nazionalit­à. Nell’Eurozona core non piace l’ idea che ci sia un italiano a guidarela vigilanza europea perché le banche italiane continuano a spiccare per l’ alto rapportoNP­E/to tal assets( crediti deteriorat­i sul totale degli attivi) eperl’ elevata esposizion­e verso il rischio sovrano con la detenzione dei titoli di Stato italiani. Progressi ne sono stati fatti ma non abbastanza. Nellashort­list dei candidati allagu ida dell’ SSMalm omento oltre ad Enria c’è l’irlandese Donnery e Robert Ophèle, presidente della Consob francese. Non è escluso che salti fuori un altro nome, perché questi due candidati ballano: sostituire la francese Nouy con il francese Ophèle farebbe tornare in mente un altro clamoroso passaggio di testimone, quello di Christine Lagarde al posto di Dominique Strauss-Kahn alla guida dell’Fmi. Incassando l’SSM, la Francia sarebbe costretta a far decadere la doppia candidatur­a del governator­e della BdF FrançoisV il leroydeG al hau ed ell’ economista membro del BoardB ce Ben oît Coeuré al posto di Mario Draghi. Corre voce che la Donnery sia disposta a rinunciare all’SSM per far sì che il governator­e della Banca d’Irlanda Philip Lane vada al posto del capoeconom­ista B ce P et erP ra et il prossimo giugno 2019. L’Italia potrebbe allora ambire al numero due dell’SSM, quando a febbraio del 2019 il mandato della Lautenschl­äger scadrà: ma per ricoprire quellap oltronabis­ogna essere membri del Board della B ce e dopo l’ uscita di Mario Draghi nell’ottobre 2019 l’Italia rischia di non avere nessuno del Comitato esecutivo. Un possibile candidato potrebbe essere Ignazio Angeloni, il cuim andato all’ SSMs cade nel marzo 2019: è esperto di macroecono­mia edipo litica monetaria e sembra non si sia candidato per la chair SSM, forse perché è mission impossible per qualsiasi italiano. Fabio Panetta, vice direttore generale della Banca d’ Italia( confermato oggi nel suo incarico salvo imprevisti dell’ ultim’ ora) non èalm omento nella rosa dei candida bili al BoardBce. Delle nomine europee si stanno occupando il ministro del Tesoro Tria e degli Esteri Moavero Milanesi, con l’ultima parola al premier Conte, ma Lega e M 5 S prima o pois i interesse rannodi questa delicata partita, chev ed eilkoit aliano suSRB,SSMeB ce.

Il nome dell’ economista italiana Lucrezia Reichlin è ricorrente perché le quote rosa contano: ma serve lasp on ed è qui che il meccanismo spesso si inceppa. Come sarebbe accaduto al presidente Bundesbank Jens Weidmann, che Angela Merkel avrebbe deciso di sacrificar­e in cambio dellap residenza tedesca dellaLa Merkeln on è mai stata così debole in casa, dopo le elezioni del settembre 2017 e l’ ascesa della corrente di destra nella CDU e dell’estrema destra nel Paese. La Cancellier­a non muove mai un passo prima del tempo: sulle nomine europee i tempi stringono. Avendo la Germania messo la bandierina su Mes(Klaus Regling), Bei(Werner Hoyer) eSRB (König) tutti riconferma­ti negli incarichi, Merk el cederebbe la B ce( è il turno della Germania) in cambio dellacance­lleria a Berlino assicurano chela Merkelf in iràilm andato elettorale nellaGr oK o. Ma all’ultimo deciderà, se potrà diventare la donna più potente in Europa alla guida della Commission­e, con una sua amica, la leader della CduAnnegre­tK ram p-K arrenbauer, in cancelleri­a.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy