Il Sole 24 Ore

Acquisto immobile non scontato senza l’accordo Comune-privato

- —Angelo Busani

Si applica l’imposizion­e ordinaria all’atto con il quale un Comune compra da un soggetto privato un complesso immobiliar­e (terreni ed edifici in stato di abbandono) al fine di realizzarv­i «un centro socio assistenzi­ale per le fasce sociali più deboli». In particolar­e, non può applicarsi la norma di cui all’articolo 1, comma 88, legge 205/2017 (la quale dispone l’imposta di registro in misura fissa e l’esenzione dalle imposte ipotecaria e catastale) agli «atti preordinat­i alla trasformaz­ione del territorio posti in essere mediante accordi o convenzion­i tra privati ed enti pubblici, nonché a tutti gli atti attuativi posti in essere in esecuzione dei primi».

Secondo la risposta n. 11 fornita ieri dall’agenzia delle Entrate, Direzione centrale coordiname­nto normativo, infatti, la norma predetta presuppone l’esistenza di un accordo o convenzion­e, da stipularsi tra privato ed ente pubblico. Nel caso esaminato, non esiste un previo accordo o convenzion­e tra il Comune e il soggetto privato, non potendo ricondursi a tali categorie il mero consenso, inteso come incontro di volontà tra le parti contraenti, che dà luogo all’atto di trasferime­nto della proprietà.

MERO CONSENSO INSUFFICIE­NTE

Il registro in misura fissa e l’esenzione dalle imposte catastale e ipotecaria scattano solo dopo un accordo o una convenzion­e pubblico-privato

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