Acquisto immobile non scontato senza l’accordo Comune-privato
Si applica l’imposizione ordinaria all’atto con il quale un Comune compra da un soggetto privato un complesso immobiliare (terreni ed edifici in stato di abbandono) al fine di realizzarvi «un centro socio assistenziale per le fasce sociali più deboli». In particolare, non può applicarsi la norma di cui all’articolo 1, comma 88, legge 205/2017 (la quale dispone l’imposta di registro in misura fissa e l’esenzione dalle imposte ipotecaria e catastale) agli «atti preordinati alla trasformazione del territorio posti in essere mediante accordi o convenzioni tra privati ed enti pubblici, nonché a tutti gli atti attuativi posti in essere in esecuzione dei primi».
Secondo la risposta n. 11 fornita ieri dall’agenzia delle Entrate, Direzione centrale coordinamento normativo, infatti, la norma predetta presuppone l’esistenza di un accordo o convenzione, da stipularsi tra privato ed ente pubblico. Nel caso esaminato, non esiste un previo accordo o convenzione tra il Comune e il soggetto privato, non potendo ricondursi a tali categorie il mero consenso, inteso come incontro di volontà tra le parti contraenti, che dà luogo all’atto di trasferimento della proprietà.
MERO CONSENSO INSUFFICIENTE
Il registro in misura fissa e l’esenzione dalle imposte catastale e ipotecaria scattano solo dopo un accordo o una convenzione pubblico-privato