Si riapre l’inchiesta su Danske
Dopo il report interno che ha causato le dimissioni del Ceo, la Fsa riprende il caso
La Financial service authority (Fsa) danese riaprirà l’inchiesta sulla Danske Bank che era stata chiusa lo scorso maggio. È la prima conseguenza del terremoto che ha sconvolto mercoledì la Danimarca con le dimissioni del Ceo della più grande banca del paese, travolta dallo scandalo del presunto riciclaggio di soldi nella sua filiale estone. «Torneremo a indagare sulla Danske Bank», ha dichiarato ieri Jesper Berg, capo della Fsa.
L’authority che sorveglia i mercati finanziari danesi aveva svolto un’approfondita indagine sui 200 miliardi di euro di transazioni dei 15mila clienti esteri della filiale estone della banca. L’inchiesta si era chiusa quattro mesi fa con una severa reprimenda e la decisione di imporre alla banca il rafforzamento dei requisiti patrimoniali con una iniezione di altri 5 miliardi di corone. Il 3 maggio il board della Danske Bank aveva diffuso un memorandum sulle conclusioni raggiunte dalla Fsa nella sua indagine sul maxiriciclaggio in Estonia. Ora l’indagine verrà riaperta alla luce del report interno reso noto dalla banca e che ha provocato le dimissioni del Ceo, Thomas Borgen.
Ma un’altra tegola rischia di abbattersi sull’istituto. Il governo di Copenhagen ha annunciato che la Danske Bank rischia una multa fino a 4 miliardi di corone (circa 536 milioni di euro) se verrà ritenuta colpevole di riciclaggio. Potenzialmente - stima Bloomberg Intelligence - la banca potrebbe essere chiamata a pagare complessivamente fino a un miliardo di euro di sanzioni.
Il caso ha scosso l’intera Danimarca. E non poteva essere altrimenti vista la grandezza e l’importanza di Danske Bank nel sistema finanziario del paese. Il Primo ministro Lars Rasmussen ha espresso apertamente la sua preoccupazione per le conseguenze dello scandalo sul piano dell’immagine e della credibilità del paese: «Il fatto che la Danimarca sia stata al centro di un riciclaggio di queste proporzioni è una cosa orribile», ha affermato.
La banca è già oggetto di una inchiesta penale avviata dalla magistratura danese e dunque è possibile che si verifichino nei prossimi mesi altre escalation della vicenda. Il caso verrà anche esaminato dai ministri delle Finanze di Danimarca, Finlandia ed Estonia in una riunione con il commissario europeo alla Giustizia, Vera Jourova, il 2 ottobre.