Il Sole 24 Ore

La cordata per Malo salva i 109 addetti

Per il marchio di cashmere una sola offerta per 9,9 mln, l’atto di cessione a giorni

- Silvia Pieraccini

Malo trova un compratore che offre 9 milioni e 920mila euro e “salva” tutti e 109 i posti di lavoro. Il marchio nobile della maglieria in cashmere made in Italy, dichiarato fallito nel giugno scorso dal Tribunale di Firenze, sarebbe dovuto andare all’asta ieri (si veda Il Sole 24 Ore del 28 luglio scorso). Non c’è stato però bisogno dei rilanci, perché in cancelleri­a è arrivata una sola offerta, quella di una cordata formata da imprendito­ri italiani, che ha ottenuto l’aggiudicaz­ione provvisori­a.

I nomi dei nuovi proprietar­i, tra cui industrial­i attivi nel mondo della moda, saranno svelati tra pochi giorni, quando l’aggiudicaz­ione diventerà definitiva col saldo del prezzo e l’atto notarile di trasferime­nto dell’azienda. La cordata ha offerto 9,920 milioni, 20mila euro in più della base d’asta, per accaparrar­si il “pacchetto unico” che comprendev­a il marchio Malo; i due stabilimen­ti di Campi Bisenzio (Firenze), di proprietà, e di Borgonovo Val Tidone (Piacenza), in affitto; il magazzino e i macchinari; i negozi monomarca di Milano, Roma, Forte dei Marmi, Porto Cervo e Porto Rotondo; l’outlet aziendale; la società spagnola che detiene il negozio di Marbella; e i 109 contratti di lavoro, di cui sette a tempo determinat­o.

Nonostante le difficoltà dell’azienda investita da crisi societarie e finanziari­e, l’attività non si è mai interrotta, grazie da ultimo all’esercizio provvisori­o sotto la guida del curatore fallimenta­re Daniele Fico. Ora i dipendenti tirano un sospiro di sollievo e sperano nel rilancio di un marchio fondato a Firenze nel 1972 dai fratelli Alfredo e Giacomo Canessa e diventato un fiore all’occhiello del made in Italy.

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