Vetrine virtuali e social network La gioielleria alla svolta digitale
Nel primo semestre 2018 in crescita produzione e fatturato, rallenta l’export Aprea (Club degli orafi): «Puntare sulle eccellenze e sui nuovi marchi del made in Italy»
Nella sfida della gioielleria 4.0 ci sono molti fronti: scoprire le opportunità del digitale, uno strumento che può rivelarsi perfino troppo potente nelle mani di chi non lo usa correttamente; capire come internet ha cambiato le abitudini di acquisto; cogliere le opportunità delle vetrine virtuali che, anche con un budget modesto, possono raggiungere potenziali clienti in Italia e all’estero e, al tempo stesso, evitare ogni fattore di rischio per l’immagine e la reputazione del proprio brand. Da domenica 23 settembre questi saranno i temi dei Digital talks, uno degli eventi di maggiore richiamo di questa edizione di VicenzaOro September: fra case history e relazioni degli esperti di Google e Amazon, passando per le storie delle aziende pioniere digitali fino alla comunicazione del gioiello al tempo di Instagram, l’obiettivo è fornire informazioni utili e chiavi di lettura dando sostegno alla crescita del settore orafo-gioielliero.
Un settore che gli ultimi dati elaborati da Club degli orafi e direzione Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo mostrano in salute sul fronte di produzione e fatturato, in crescita per oreficeria e bigiotteria rispettivamente del +9,3% e +5,9% nel primo semestre 2018 dopo l’ottima performance del 2017. A fare da contraltare c’è il vistoso rallentamento delle esportazioni: dal +12% medio del 2017 la crescita dell’export è passata al +3,7% del primo trimestre 2018, con un calo dell’8,1% del secondo trimestre. Nei primi sei mesi dell’anno, le vendite estere sono calate in valore del 2,7% per l’aggregato che include la bigiotteria e del 2,9% per i gioielli in metalli preziosi. Con l’eccezione della Svizzera (+8,8%), le esportazioni di gioielleria e bigiotteria italiane sono calate verso tutti gli altri principali sbocchi: Emirati Arabi Uniti (-14,8%), Hong Kong (-8,8%), Stati Uniti (-6,2%) e Francia (-19,4%), Paese protagonista del boom del 2017, anche in seguito all’apertura dello stabilimento Bulgari a Valenza Po. L’export del distretto alessandrino, nel secondo trimestre – segnala il report – «mostra un fisiologico assestamento degli elevati livelli raggiunti ed è entrato in territorio negativo (-4,1% per l’intero semestre). In calo anche Vicenza (-3,3%), mentre Arezzo registra una sostanziale stabilità dei valori venduti (+0,2%)». Secondo Stefania Trenti, della direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo «il quadro evidenzia una chiara tendenza al rallentamento, in parte fisiologica dopo l’exploit del 2017. Il calo dei valori esportati riflette anche un effetto prezzo con le quotazioni dei preziosi in ripiegamento: l’export in quantità è cresciuto in modo significativo (+21% per i gioielli in preziosi nei primi sei mesi). Al netto delle minacce create dall’ondata protezionistica, le prospettive per la domanda mondiale di gioielli rimangono positive e potrebbero beneficiare del calo del prezzo dell’oro».
Di un fisiologico rallentamento parla Gabriele Aprea, presidente del Club degli Orafi Italia, che osserva come «esca confermata l’importanza della produzione d’eccellenza made in Italy, riconosciuta in tutto il mondo come fiore all’occhiello del genio creativo e manifatturiero del Bel Paese. Data la tendenza, ormai consolidata, di crescita delle vendite della gioielleria firmata a discapito di quella unbranded, la nostra raccomandazione è di continuare a valorizzare la qualità della produzione italiana, in modo da poter essere sempre più fornitori privilegiati delle principali marche mondiali. Al tempo stesso, visto che i maggiori utili sono generati nella fase distributiva della filiera e non nella produzione, è auspicabile la nascita di nuovi brand di proprietà e gestione tutta italiana. Creare una marca resta fondamentale per la salvaguardia del made in Italy ed è per questo che il Club degli Orafi, con progetti formativi, di networking e studio, cerca di orientare le imprese fungendo da volano e stimolo per la competitività».
VicenzaOro September si inaugura domani, 22 settembre, e prosegue fino al 26; da oltre 60 anni è la manifestazione di riferimento per il settore e per l’intera filiera in Italia e a livello internazionale. E quest’anno l’evento esce dai confini dell’area fieristica per contagiare l’intera città: oltre 150 negozi del centro storico sabato 22 settembre aderiranno a “Vioff - Golden taste edition”, la prima edizione del Fuori Fiera ideato dal Comune di Vicenza per promuovere la città e le sue eccellenze e coinvolgere esercizi commerciali e artigianali (aperti fino alle 24).