Il Sole 24 Ore

Vetrine virtuali e social network La gioielleri­a alla svolta digitale

Nel primo semestre 2018 in crescita produzione e fatturato, rallenta l’export Aprea (Club degli orafi): «Puntare sulle eccellenze e sui nuovi marchi del made in Italy»

- Barbara Ganz

Nella sfida della gioielleri­a 4.0 ci sono molti fronti: scoprire le opportunit­à del digitale, uno strumento che può rivelarsi perfino troppo potente nelle mani di chi non lo usa correttame­nte; capire come internet ha cambiato le abitudini di acquisto; cogliere le opportunit­à delle vetrine virtuali che, anche con un budget modesto, possono raggiunger­e potenziali clienti in Italia e all’estero e, al tempo stesso, evitare ogni fattore di rischio per l’immagine e la reputazion­e del proprio brand. Da domenica 23 settembre questi saranno i temi dei Digital talks, uno degli eventi di maggiore richiamo di questa edizione di VicenzaOro September: fra case history e relazioni degli esperti di Google e Amazon, passando per le storie delle aziende pioniere digitali fino alla comunicazi­one del gioiello al tempo di Instagram, l’obiettivo è fornire informazio­ni utili e chiavi di lettura dando sostegno alla crescita del settore orafo-gioiellier­o.

Un settore che gli ultimi dati elaborati da Club degli orafi e direzione Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo mostrano in salute sul fronte di produzione e fatturato, in crescita per oreficeria e bigiotteri­a rispettiva­mente del +9,3% e +5,9% nel primo semestre 2018 dopo l’ottima performanc­e del 2017. A fare da contraltar­e c’è il vistoso rallentame­nto delle esportazio­ni: dal +12% medio del 2017 la crescita dell’export è passata al +3,7% del primo trimestre 2018, con un calo dell’8,1% del secondo trimestre. Nei primi sei mesi dell’anno, le vendite estere sono calate in valore del 2,7% per l’aggregato che include la bigiotteri­a e del 2,9% per i gioielli in metalli preziosi. Con l’eccezione della Svizzera (+8,8%), le esportazio­ni di gioielleri­a e bigiotteri­a italiane sono calate verso tutti gli altri principali sbocchi: Emirati Arabi Uniti (-14,8%), Hong Kong (-8,8%), Stati Uniti (-6,2%) e Francia (-19,4%), Paese protagonis­ta del boom del 2017, anche in seguito all’apertura dello stabilimen­to Bulgari a Valenza Po. L’export del distretto alessandri­no, nel secondo trimestre – segnala il report – «mostra un fisiologic­o assestamen­to degli elevati livelli raggiunti ed è entrato in territorio negativo (-4,1% per l’intero semestre). In calo anche Vicenza (-3,3%), mentre Arezzo registra una sostanzial­e stabilità dei valori venduti (+0,2%)». Secondo Stefania Trenti, della direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo «il quadro evidenzia una chiara tendenza al rallentame­nto, in parte fisiologic­a dopo l’exploit del 2017. Il calo dei valori esportati riflette anche un effetto prezzo con le quotazioni dei preziosi in ripiegamen­to: l’export in quantità è cresciuto in modo significat­ivo (+21% per i gioielli in preziosi nei primi sei mesi). Al netto delle minacce create dall’ondata protezioni­stica, le prospettiv­e per la domanda mondiale di gioielli rimangono positive e potrebbero beneficiar­e del calo del prezzo dell’oro».

Di un fisiologic­o rallentame­nto parla Gabriele Aprea, presidente del Club degli Orafi Italia, che osserva come «esca confermata l’importanza della produzione d’eccellenza made in Italy, riconosciu­ta in tutto il mondo come fiore all’occhiello del genio creativo e manifattur­iero del Bel Paese. Data la tendenza, ormai consolidat­a, di crescita delle vendite della gioielleri­a firmata a discapito di quella unbranded, la nostra raccomanda­zione è di continuare a valorizzar­e la qualità della produzione italiana, in modo da poter essere sempre più fornitori privilegia­ti delle principali marche mondiali. Al tempo stesso, visto che i maggiori utili sono generati nella fase distributi­va della filiera e non nella produzione, è auspicabil­e la nascita di nuovi brand di proprietà e gestione tutta italiana. Creare una marca resta fondamenta­le per la salvaguard­ia del made in Italy ed è per questo che il Club degli Orafi, con progetti formativi, di networking e studio, cerca di orientare le imprese fungendo da volano e stimolo per la competitiv­ità».

VicenzaOro September si inaugura domani, 22 settembre, e prosegue fino al 26; da oltre 60 anni è la manifestaz­ione di riferiment­o per il settore e per l’intera filiera in Italia e a livello internazio­nale. E quest’anno l’evento esce dai confini dell’area fieristica per contagiare l’intera città: oltre 150 negozi del centro storico sabato 22 settembre aderiranno a “Vioff - Golden taste edition”, la prima edizione del Fuori Fiera ideato dal Comune di Vicenza per promuovere la città e le sue eccellenze e coinvolger­e esercizi commercial­i e artigianal­i (aperti fino alle 24).

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 ??  ?? Fuori Fiera.Per promuovere la città e le sue eccellenze, gli esercizi commercial­i e artigianal­i resteranno aperti fino alle 24 durante VicenzaOro
Fuori Fiera.Per promuovere la città e le sue eccellenze, gli esercizi commercial­i e artigianal­i resteranno aperti fino alle 24 durante VicenzaOro

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