Il Sole 24 Ore

Infissi e caldaie dribblano le comunicazi­oni all’Enea

La detrazione è passata dal 65% al 50%, come il più semplice «recupero edilizio»

- Saverio Fossati

Chi effettua i lavori per i quali l’aliquota è scesa dal 65 al 50% preferirà chiedere la detrazione per il recupero edilizio anziché il più oneroso ecobonus.

Quando partiranno i controlli dell’Enea sui lavori di risparmio energetico (detrazione del 50% e oltre) stabiliti dal decreto dello Sviluppo dell’11 maggio (si veda Il Sole 24 Ore del 13 settembre) saranno in molti a restare rilassati.

Il decreto infatti, previsto dalle modifiche all’articolo 14 del Dl 63/2013 inserite dalla legge di Bilancio 2018, detta le modalità dei controlli: l’Enea, entro il 30 giugno di ogni anno, farà un piano di verifiche degli interventi per i quali sia stata presentata l’istanza per la detrazione sul portale Enea e che si sono conclusi entro l’anno precedente. Saranno fatti controlli sullo 0,5% delle istanze. L’Enea comunicher­à agli interessat­i (privati e amministra­tori di condominio) l’avvio del procedimen­to, e questi avranno 30 giorni per la documentaz­ione richiesta. E farà anche controlli sul posto.

Una speciale attenzione merita però l’elenco dei lavori soggetti ai controlli, che è quello dell’articolo 14, comma 1, del Dl 63/2013: dopo le modifiche della legge 205/2017 (Bilancio 2018) tra questi lavori, normalment­e chiamati di risparmio energetico “qualificat­o” ci sono anche la sostituzio­ne degli infissi e delle caldaie tradiziona­li con quelle a condensazi­one, che da soli fanno la grande maggioranz­a degli interventi, in numero assoluto e in importi complessiv­i. Ma proprio con le modifiche in vigore dal 2018 queste due tipologie (ma anche altre minori), pur restando nell’ambito del risparmio energetico “qualificat­o”, hanno visto abbassarsi l’aliquota dal 65 al 50 per cento. Di fatto, equiparata agli interventi di risparmio energetico non qualificat­i nell’ambito del recupero edilizio, che da sempre godono della detrazione che oggi è, appunto, del 50 per cento.

Quindi, chi effettua «acquisto e posa in opera di finestre comprensiv­e di infissi, di schermatur­e solari e di sostituzio­ne di impianti di climatizza­zione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazi­one con efficienza almeno pari alla classe A» non ha nessuna convenienz­a a chiedere la detrazione del 50% ex 65% ma farà meglio a inserirli (articolo 16 bis, comma 1lettera h del Tuir) tra i lavori di recupero edilizio per i quali basta pagare con bonifico parlante per ottenere la stessa detrazione con un nome diverso. E così facendo si risparmier­à un bella trafila burocratic­a e i controlli dell’Enea.

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