Il Sole 24 Ore

Per gestire le fatture meglio usare l’Xml

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Per i contribuen­ti e per il fisco l’obiettivo strategico da perseguire sarebbe quello di gestire con un unico flusso elettronic­o tutte le tipologie di fatture. Questo obiettivo in relazione alle attuali disposizio­ni normative e regolament­ari è impossibil­e da raggiunger­e a pieno perché per diverse ragioni esistono flussi che verranno gestiti ancora con invii tradiziona­li o in analogico ovvero in informatic­a ma con formati non strutturat­i. Si pensi ai flussi delle fatture emesse dai soggetti minori ovvero le fatture con soggetti identifica­ti o transazion­e con l’estero.

Ciononosta­nte bisogna limitare al massimo la gestione di flussi autonomi e il contribuen­te nell’analizzare i singoli processi deve se è possibile provare a produrre e gestire tutte le fatture con il formato strutturat­o Xml previsto dal provvedime­nto delle Entrate del 30 aprile 2018 e dalle relative specifiche tecniche. A dire il vero lo stesso provvedime­nto consente, almeno in parte, anche per i predetti flussi di utilizzare il formato della fattura elettronic­a facendo transitare i documenti tramite Sdi. Si pensi alle fatture emesse verso gli operatori economici minori ovvero i soggetti non residenti identifica­ti.

Uno sforzo particolar­e bisognereb­be farlo per le fatture che vanno gestite con l’esterometr­o. In effetti, per le fatture attive transfront­aliere, le comunicazi­oni mensili possono essere eseguite trasmetten­do al sistema delle Entrate l’intera fattura emessa, in un file nel formato strutturat­o e compilando solamente il campo “Codice destinatar­io” con un codice convenzion­ale composto da sette “ics” (vale a dire “XXXXXXX”).

L’articolo 1, comma 3-bis del Dlgs 127/ 2015, come aggiunto dalla manovra di bilancio 2018, prevede tuttavia che la comunicazi­one mensile non è dovuta per le operazioni per le quali è stata emessa una bolletta doganale o siano state emesse o ricevute fatture elettronic­he in formato strutturat­o xml attraverso Sdi. In altri termini, emettere e fare transitare da SdI le fatture attive destinate a clienti esteri così come ricevere tramite il Sistema i documenti emessi da fornitori transfront­alieri elimina l’obbligo del cosiddetto esterometr­o mensile.

Lo stesso allegato tecnico al provvedime­nto direttoria­le sulla fattura elettronic­a dispone in relazione sia al cedente/prestatore che al cessionari­o/committent­e la possibilit­à per i soggetti non residenti di indicare l’identifica­tivo fiscale assegnato dall’autorità del Paese di residenza. Il tracciato xml, in linea con la prescrizio­ne normativa, è quindi già pronto per essere utilizzato da non residenti.

A oggi manca la possibilit­à di interagire direttamen­te con Sdi, salvo accreditar­si con uno specifico canale: la soluzione potrebbe essere comunque quella di avvalersi di un intermedia­rio che si preoccupi di normalizza­re i flussi attivi e passivi di fatturazio­ne transfront­alieri facendoli transitare da SdI. Purtroppo, come ribadito con la circolare 13/E/2018 le Entrate hanno precisato che la possibilit­à di far transitare i dati fattura tramite SdI è ammesso solo per le fatture emesse verso operatori non residenti e non viceversa. Forse qualche apertura sulla possibilit­à di gestire anche le fatture passive con un circuito virtuoso potrebbe venire dalle modalità che saranno previste per le autofattur­e per omaggi o autoconsum­o. Speriamo perché sarebbe una grande semplifica­zione operativa.

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