Bankitalia rinnova i vertici: avviato l’iter per Panetta
La nomina dovrà ora essere approvata con decreto del presidente della Repubblica
Il Consiglio superiore della Banca d'Italia, convocato in seduta straordinaria, ha avviato ieri l’iter per il rinnovo del mandato del vicedirettore generale Fabio Panetta. Da qui al prossimo maggio sarà rinnovato l’intero Direttorio.
È scattata la procedura per rinnovare il mandato del vice direttore generale della Banca d’Italia, Fabio Panetta. Ieri il Consiglio superiore, convocato in seduta straordinaria, su proposta del governatore, Ignazio Visco, ha dato il via all’iter per confermare Panetta nel suo ruolo per i prossimi sei anni. Il rinnovo dovrà ora essere approvato con decreto del presidente della Repubblica, promosso dal presidente del Consiglio di concerto col ministro dell’Economia, sentito il Consiglio dei ministri (articolo 18 dello Statuto).
Fabio Panetta, 59 anni, romano, venne assunto in Banca d’Italia nel 1985 e assegnato al Servizi Studi. Nel luglio 2011 è diventato direttore centrale con il compito di coordinare le attività connesse con la partecipazione della Banca d’Italia all’Eurosistema e l’analisi della stabilità finanziaria. Dal 2010 al 2012 è stato direttore responsabile del Rapporto sulla stabilità finanziaria. Nell’arco della sua lunga carriera ha lavorato a stretto contatto con ben quattro governatori: da Carlo Azeglio Ciampi a Antonio Fazio, Mario Draghi e Ignazio Visco, che lo ha chiamato a far parte del Direttorio nel 2012.
Panetta è l’esponente del Direttorio che ha affrontato in prima persona gli sviluppi delle crisi bancarie degli ultimi anni tenendosi in costanti rapporti con Danièle Nouy, capo della Vigilanza sulle banche europee (e membro del Supervisory board del meccanismo di Vigilanza unico Bce e membro del consiglio di amministrazione della Banca dei regolamenti internazionali). La sua ultima missione internazionale di rilievo risale ad appena qualche settimana fa: ha partecipato, unendosi alla delegazione del ministero dell’Economia guidata da Giovanni Tria, al viaggio istituzionale in Cina.
Ieri intanto Banca d’Italia ha deciso di mantenere il coefficiente della riserva di capitale anticiclica per le banche italiane allo zero per cento per il quarto trimestre. La decisione si basa sulla valutazione che nel secondo trimestre «lo scostamento dal trend di lungo periodo del rapporto tra credito bancario e Pil (credit-to-gdp gap) era negativo per circa quindici punti percentuali».
«La condizione macrofinanziaria dell’economia italiana - si legge nella nota di via Nazionale - seppure in ripresa, è ancora complessivamente debole. Il tasso di disoccupazione si riduce ma rimane su livelli elevati; la dinamica del credito bancario al settore privato è positiva; il tasso di crescita del credito alle imprese resta tuttavia contenuto».