Il Sole 24 Ore

Enel apre all’acquisizio­ne della banda larga di Tim

Starace: «La fibra va bene, no ad accrocchi societari» Piano per mobilità elettrica

- Laura Serafini

Francesco Starace, amministra­tore delegato di Enel, si dichiara pronto a fare ancora shopping, guardando alla banda larga posata da Telecom, in particolar­e a Flash Fiber.

Francesco Starace rimanda la palla nell’altra metà del campo nel dibattito sulla futura governance della fibra in Italia. E si dichiara pronto a fare ancora shopping, dopo aver comprato a suo tempo Metroweb al momento del lancio di Open Fiber (la jv tra Enel e Cdp), guardando alla banda larga posata da Telecom, in particolar­e alla società Flash Fiber che detiene assieme a Fastweb.

«Noi abbiamo già comprato una società di fibra che si chiama Metroweb. Quindi perché non dovremmo comprare altra fibra? Tutto il resto non va bene, la fibra sì. Comprare non fondere, nemmeno accrocchi societari», ha risposto Starace ai giornalist­i a margine dell’evento “emobility Revolution 2018” presentato ieri all’autodromo di Vallelunga. La battuta del numero uno di Enel sembra avere l’aria di un posizionam­ento in un campo nel quale al momento i giocatori sono fermi e non sembra esserci una strategia chiara sul dove andare, neanche da parte del governo. C’è da chiedersi, tra l’altro, se il partner di Open Fiber, la Cdp (che tra l’altro è azionista di Telecom con il 5%) guidata da due mesi dall’ex cfo Fabrizio Palermo, sarebbe disposta ad assecondar­e Starace in questo shopping. Probabilme­nte no. Il manager di Enel ha poi aggiunto di non avere alcun interesse a rilevare il controllo di Sparkle, altra società che Telecom ha messo in vendita. Intanto, sul caso Telecom - che ieri ha riunito il comitato strategico in vista del cda - è da registrare l’intervento dell’azionista Vivendi a supporto del ceo Amos Genish: «Abbiamo sempre supportato il ceo di Tim, continuiam­o a supportarl­o, non è cambiato niente», ha comunicato la società da Parigi.

Tornando a E nel, il gruppo, attraverso la controllat­a EnelX,h apre sentatol’ implementa mento del piano perla mobilità elettrica. Entro fine anno EnelX avrà installato nel paese 2.500 colonnine, su un piano che ne prevede 14 mila entro il 2022 con un investimen­to di 300 milioni. Una delle novità emerse ieri è il grado di penetrazio­ne nei grandi centri urbani. A fine 2018 EnelX punta ad aver installato 850 colonnine di ricarica in 4 grandi città. Firenze, Genova, Bologna e la capitale. «Roma sarà la città più elettrific­a d’Italia» ha annunciato l’ad di EnelX, Francesco Venturini. A Roma ci saranno 467 stazioni di ricarica. A Firenze se ne conteranno 185, 81 a Bologna, 118 a Genova.«Investire nella transizion­e alla mobilità elettrica - ha detto il manager - è una sfida, ma offre grandi opportunit­à. Il nostro piano ad oggi ha messo in moto un indotto di 37 imprese che lavorano con noi, creando mille posti di lavoro». Dopo l’impegno del vicepremie­r Luigi Di Maio a garantire entro il 2022 la presenza di 1 milioni di auto elettriche in Italia (oggi ce ne sono 14 mila), Venturini ha dichiarato di aspettarsi nelle prossime settimane provvedime­nti concreti. Tra le altre cose una semplifica­zione tariffaria e lo sviluppo del veichle to grid (Vtg), il sistema che consente alle auto elettriche di fornire energia alla rete quando sono in carica, sinora frenato dall’Autorità per l’energia.

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AFP Enel. L’ad Francesco Starace

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