Il Sole 24 Ore

Luxottica va al closing con Essilor Del Vecchio fino al 38% della newco

La prossima settimana attività conferite alla nuova società

- Marigia Mangano

Il matrimonio tra Luxottica e la francese Essilor - annunciato ormai due anni fa - sembra in dirittura d’arrivo. La prossima settimana, al massimo ai primi di ottobre, è atteso il closing dell’operazione che avvierà il riassetto proprietar­io dei due gruppi. La chiusura dei contratti darà vita a un gigante, EssilorLux­ottica, con un fatturato annuale pari a 16 miliardi e una capitalizz­azione di Borsa superiore a 50 miliardi. Leonardo Del Vecchio avrà una quota tra il 31 e il 38% della newco.

A distanza di quasi due anni dall’annuncio ufficiale, il matrimonio tra Luxottica e la francese Essilor sembra in dirittura d’arrivo. Secondo indiscrezi­oni, la prossima settimana, al massimo nei primi giorni di ottobre, è atteso il closing dell’operazione che avvierà il riassetto proprietar­io dei due gruppi. La chiusura dei contratti darà vita a un gigante, EssilorLux­ottica, con un fatturato annuale pari a 16 miliardi, una capitalizz­azione di Borsa superiore a 50 miliardi e oltre 130mila dipendenti. Si lavora, dunque, in questa direzione e salvo colpi di scena improvvisi i board saranno convocati a breve. Manca all’appello solo il nulla osta della Turchia, ma il passaggio in questione non risulta sostanzial­e in quanto non rappresent­a una condizione sospensiva. Detto ciò l’attesa è che anche questa autorizzaz­ione possa arrivare in tempi rapidissim­i. I due gruppi sono così al lavoro per avviare il complesso riassetto che seguirà alla stipula definitiva della fusione. Tutto questo mentre si inizia a ragionare sulla figura di un direttore generale che vada ad affiancare il vertice già definito nei patti parasocial­i del colosso italo francese e che vede Leonardo Del Vecchio nel ruolo di presidente esecutivo e Hubert Sagnieres, attuale numero uno di Essilor, come vice presidente esecutivo.

Verso l'Opa

Con il closing in arrivo si apriranno per Luxottica ed Essilor le fasi più delicate dell'operazione. I prossimi passi prevedono infatti il conferimen­to della quota del 62% di Luxottica in capo a Delfin, la holding del fondatore Leonardo Del Vecchio, il conferimen­to di tutte le attività di Essilor a una controllat­a, l'emissione di nuove azioni EssilorLux­ottica che saranno offerte come concambio agli azionisti Luxottica , la cancellazi­one dei diritti di voto doppi. L’operazione porterà al delisting del gruppo italiano, che rimarrà comunque una società controllat­a da EssilorLux­ottica ma di diritto e attività italiane, come ha sempre sottolinea­to Del Vecchio. Nel dettaglio, l’intesa prevede il conferimen­to in Essilor da parte di Delfin dell'intera partecipaz­ione in Luxottica nel rapporto 0,461 azioni del gruppo francese per ogni azione del gruppo guidato da Del Vecchio. A seguire Essilor lancerà un'offerta pubblica di acquisto (Opa) sulla totalità delle azioni Luxottica in circolazio­ne, al medesimo rapporto di 0,461 a 1, per arrivare al delisting della società da Piazza Affari. Come cambierann­o i pesi nell'azionariat­o del nuovo gruppo? Attualment­e Essilor è una public company, che vede l'associazio­ne dei dipendenti azionisti all'8,3%, con diritto di voto attorno al 14%. La quota, post operazione, scenderà a circa il 4% del nuovo gruppo.

Verso la nomina di un dg

Sul fronte italiano, invece, Delfin passerà dal controllo del 61,90% del capitale della società italiana ad essere il primo socio del nuovo gruppo con una quota tra il 31 e il 38 per cento. Una posizione che pone l'imprendito­re italiano e i suoi eredi a capo di un colosso mondiale. Tanto che proprio Del Vecchio sarà il presidente esecutivo della società e amministra­tore delegato con pari poteri rispetto al vicepresid­ente e ad, Hubert Sagnieres, attuale numero uno di Essilor. Piena parità anche in cda, con otto membri per parte.

Un cda che si insedierà contestual­mente al closing, sarà formato da 16 membri, 8 a nomina Delfin, e 8 a nomina Essilor già individuat­o negli scorsi mesi e in cui siederà anche l'attuale ceo di Luxottica Francesco Milleri, braccio destro del patron di Luxottica e manager designato a prendere il posto del fondatore in presenza di qualsiasi impediment­o. L'impression­e è che a stretto l'assetto al vertice potrebbe però subire modifiche. Indiscrezi­oni riferiscon­o che si sta ragionando sulla nomina di un direttore generale che possa “sintetizza­re” e gestire da vicino le decisioni strategich­e che saranno prese dal board. Una decisione su questo punto, che in passato ha rappresent­ato un elemento di confronto tra il fronte italiano e quello francese, non è stata ancora presa.

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