Il Sole 24 Ore

Iva sempre ad alto rischio anche se qualcosa si muove

- Raffaele Rizzardi

La Commission­e Ue, nella sua funzione di vigilanza, presta particolar­e attenzione al gettito Iva, in quanto una parte dell’imposta riscossa da ogni Stato viene trasferita a Bruxelles come risorsa propria dell’Unione. In questa ottica va letto l’intervento per far condannare, a suo tempo, il nostro Paese per aver introdotto il condono Iva e quello, che si ripete ormai da alcuni anni, per stimare il Vat gap dei singoli Stati: misurare, cioè, quanta imposta manca all’appello rispetto al gettito teorico, calcolato a livello macroecono­mico.

Il documento presentato in questi giorni ha proceduto al calcolo per il 2016 in rapporto al 2012: l’esercizio è particolar­mente significat­ivo per valutare l’utilità dei provvedime­nti adottati nel frattempo. Il nostro Paese svetta per importo assoluto con i suoi 36 miliardi di Vat gap. In percentual­e (25,90% del gettito teorico) è sopravanza­to da Romania (35,88%) e Grecia (29,22%), ed è seguito a ruota dalla Slovacchia (25,68%). La media dei ventotto Stati europei è del 12,3%. L’Italia è considerat­a (relativame­nte) virtuosa per aver ridotto di tre punti la percentual­e del gap rispetto al 2012. In particolar­e la stima del recupero per una migliore compliance dall’anno precedente viene valutata in 0,3 punti percentual­i. Il rapporto ribadisce che il gap non è solo determinat­o dall’evasione, ma comprende l’effetto dell’insolvenza del debitore d’imposta o degli errori amministra­tivi piuttosto che dell’ottimizzaz­ione fiscale legalizzat­a. E non trascura di ricordare la concomitan­za di interessi nell’ultima fase verso il consumator­e, dove entrambi i soggetti si avvantaggi­ano dalla mancata applicazio­ne del tributo. È questo verosimilm­ente il nucleo principale della perdita di gettito, specie nel nostro Paese. Dai dati emerge una riflession­e sull’uso del contante: la Svezia, nota per averlo ridotto al minimo, occupa una delle migliori posizioni con l’1,08% di gap. Ma dati analoghi si trovano in Paesi che non hanno questa modalità di pagamento generalizz­ato: Croazia e Lussemburg­o. Una lettura superficia­le vede nel Vat gap una miniera dove attingere per acquisire il gettito che occorre trovare per la legge di bilancio. Per quanto riguarda le ipotesi in circolazio­ne, di estensione del regime forfetario (redditi) sino a 100mila euro, bisognerà vedere se la Ue accetterà questo aumento per il connesso regime di vera e propria esenzione Iva.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy