Lega-Fi: asse su Tav, fisco imprese e sicurezza
Tutti i temi che dividono Carroccio e M5s riscuotono il consenso degli azzurri
La frase che più ha fatto infuriare il M5s, leggendo il comunicato congiunto partorito a Palazzo Grazioli da Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, è quella in cui i tre leader affermano di voler contribuire «a trasformare in atti dell’esecutivo» i capisaldi del programma elettorale del centro-destra. A partire dalla politica fiscale, con il pieno sostegno alla Lega nella sua battaglia per la flat tax alle misure annunciate dal ministro dell’Interno su immigrazione e sicurezza fino alle grandi opere. «Per noi la realizzazione della Tav così come del terzo valico non è in discussione», conferma Riccardo Molinari che non solo è capogruppo della Lega alla Camera ma anche segretario del Carroccio in Piemonte, una delle regioni in cui si voterà la prossima primavera: «Nel contratto di governo non c’è scritto da nessuna parte che è in dubbio la sua realizzazione». Una posizione che molto probabilmente porterà i due alleati di governo a scontrarsi nella campagna elettorale per la conquista della Regione. Vale anche per il sostegno Tap, il gasdotto che passa per la Puglia e sul quale Salvini si è esposto personalmente.
Ma il primo banco di prova sarà la manovra. Le risorse a disposizione sono limitate e contese dai due azionisti del governo del cambiamento. La Lega preme per la riforma delle pensioni e l’alleggerimento del carico fiscale, a partire dalle imprese con la flat tax al 15% per le pmi che hanno un volume d’affari non superiore ai 65mila euro, parallelamente alla cosiddetta pace fiscale. Tutti temi che rientrano nel programma del centrodestra ma sui quali i 5 Stelle si mantengono estremamente prudenti tanto quanto i leghisti sul reddito di cittadinanza, che - come ricorda il leghista sottosegretario all’Economia, Massimo Bitonci - «è un cavallo dib attaglia del M5s », sottolineando che« è vero che bisogna dare ma è anche ve roche dobbiamo lavorare sul Pil per creare maggiore sviluppo economico ». Ci sono poi i capitoli Giustizia, Sicurezza e immigrazione. Non èunm istero che sull’ an ti corruzione del penta stellato Guardasigilli Alfonso Bona fede ci sia più di una riserva da parte del Carroccio anche in questo caso molto più in sintonia con gli alleati del centro-destra. Così come sui decreti sicurezza e immigrazione, slittati a lunedi anche per le resistenze penta stellate che non possono non tener conto dell’ insofferenza dell’area più a sinistra del loro elettorato.
La posta in gioco è la vittoria alle prossime elezioni regionali e alle Europee. Ieri il vicepresidente di Fi Antonio Tajani, aprendo la convention azzurra a Fiuggi, ha anticipato che ciascuna forza del centro-destra «si presenterà con una sua lista» che chiederà «a Berlusocni di candidarsi»