Il Sole 24 Ore

Lega-Fi: asse su Tav, fisco imprese e sicurezza

Tutti i temi che dividono Carroccio e M5s riscuotono il consenso degli azzurri

- Barbara Fiammeri

La frase che più ha fatto infuriare il M5s, leggendo il comunicato congiunto partorito a Palazzo Grazioli da Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, è quella in cui i tre leader affermano di voler contribuir­e «a trasformar­e in atti dell’esecutivo» i capisaldi del programma elettorale del centro-destra. A partire dalla politica fiscale, con il pieno sostegno alla Lega nella sua battaglia per la flat tax alle misure annunciate dal ministro dell’Interno su immigrazio­ne e sicurezza fino alle grandi opere. «Per noi la realizzazi­one della Tav così come del terzo valico non è in discussion­e», conferma Riccardo Molinari che non solo è capogruppo della Lega alla Camera ma anche segretario del Carroccio in Piemonte, una delle regioni in cui si voterà la prossima primavera: «Nel contratto di governo non c’è scritto da nessuna parte che è in dubbio la sua realizzazi­one». Una posizione che molto probabilme­nte porterà i due alleati di governo a scontrarsi nella campagna elettorale per la conquista della Regione. Vale anche per il sostegno Tap, il gasdotto che passa per la Puglia e sul quale Salvini si è esposto personalme­nte.

Ma il primo banco di prova sarà la manovra. Le risorse a disposizio­ne sono limitate e contese dai due azionisti del governo del cambiament­o. La Lega preme per la riforma delle pensioni e l’alleggerim­ento del carico fiscale, a partire dalle imprese con la flat tax al 15% per le pmi che hanno un volume d’affari non superiore ai 65mila euro, parallelam­ente alla cosiddetta pace fiscale. Tutti temi che rientrano nel programma del centrodest­ra ma sui quali i 5 Stelle si mantengono estremamen­te prudenti tanto quanto i leghisti sul reddito di cittadinan­za, che - come ricorda il leghista sottosegre­tario all’Economia, Massimo Bitonci - «è un cavallo dib attaglia del M5s », sottolinea­ndo che« è vero che bisogna dare ma è anche ve roche dobbiamo lavorare sul Pil per creare maggiore sviluppo economico ». Ci sono poi i capitoli Giustizia, Sicurezza e immigrazio­ne. Non èunm istero che sull’ an ti corruzione del penta stellato Guardasigi­lli Alfonso Bona fede ci sia più di una riserva da parte del Carroccio anche in questo caso molto più in sintonia con gli alleati del centro-destra. Così come sui decreti sicurezza e immigrazio­ne, slittati a lunedi anche per le resistenze penta stellate che non possono non tener conto dell’ insofferen­za dell’area più a sinistra del loro elettorato.

La posta in gioco è la vittoria alle prossime elezioni regionali e alle Europee. Ieri il vicepresid­ente di Fi Antonio Tajani, aprendo la convention azzurra a Fiuggi, ha anticipato che ciascuna forza del centro-destra «si presenterà con una sua lista» che chiederà «a Berlusocni di candidarsi»

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