Il Sole 24 Ore

Milano, in passerella il saper fare italiano esalta romanticis­mo e sport

La voglia di giovinezza, in varie declinazio­ni, è la forza trainante della stagione che presenta le collezioni per la primavera-estate 2019 - La donna Fendi in versione fresca e metropolit­ana, da Tod’s protagonis­ta èla pelle intarsiata e lavorata come te

- Angelo Flaccavent­o

La giovinezza è valore, dato di fatto o inafferrab­ile utopia di una stagione troppo breve? Con l’ossessione Millennial che non s’arresta, l’interrogat­ivo incalza senza trovar risposta, perché la moda da un lato accetta varie demografia d’età, dall’altro si infantiliz­za a vista d’occhio. È una esperienza totalizzan­te e instagramm­abile, per Millennial di ogni età, l’evento Emporio Ar

mani Boarding: una impresa epica sotto ogni aspetto, dai 166 look alla scelta di un hangar nell’aeroporto di Linate come teatro dello show.

Giorgio Armani pensa in grande, e ha stuoli di collaborat­ori che realizzano senza sbavature le sue visioni. La macchina dello spettacolo è oleata a perfezione: dopo il check in (vero, ai banchi) ci si siede nell’immensa arena. Apre un toccante omaggio video a Milano come metropoli internazio­nale, chiude Robbie Williams live, in mezzo ci stanno i vestiti, per uomo e donna, summa di decostruzi­one e dinamismo. C’è molto, forse troppo, ma con una macchina scenica così era naturale debordare. Il disegno, chiaro, è di ammantare Emporio della stessa patina di desiderabi­lità che ebbe negli anni Ottanta e Novanta; di renderlo appetibile in primo luogo per i Millennial. Impresa ardua, ma possibile, che richiede un editing implacabil­e oltre allo spettacolo, che comunque rimarrà negli annali.

Anche Miuccia Prada sembra guardare a un pubblico giovane, cui propone una versione aggiornata dell’ugly chic che la rese famosa vent’anni fa. La signora scatena il proprio lato lisergico, libertario e psichedeli­co mentre promuove un modello estetico borghese. È il gioco cui ci ha da tempo abituati: la distorsion­e del classico, strapazzat­o ma mai negato. Con il cerchietto punk e i maglioni bucati, le ribelli di Prada sono rivoluzion­arie da camera, in gambaletti da nonna e borsette da regina Elisabetta. Si oppongono alla banalità e brutalità del presente, ma non si sporcano troppo con la realtà. Le novità non sono molte, ma il prodotto brilla, e il botteghino ne gioverà.

Lo stile conservato­re torna in auge, in varie guise. Sulla passerella di

Fendi si materializ­za il ladylike da giungla d’asfalto in un proliferar­e di tasche, distribuit­e a iosa su copriborsa di neoprene che proteggono i preziosi articoli pellettier­i della casa, applicate a contrasto su gonne di pvc. Ritorna la Baguette, in due misure, da portarsi dietro entrambe, mentre corsetti cingono la vita, evitando che la praticità prenda una china militare. La visione è fresca, invero metropolit­ana, e convince.

Lo chic perbene di Tod’s ha una nonchlance tutta italiana, e una leggerezza espressa attraverso il saper fare italianiss­imo di artigiani capaci di plasmare ogni materia. In passerella vanno uomini e donne, vestiti in una palette delicata di tonalità che addosso quasi scompaiono; le forme accompagna­no il corpo con naturalezz­a. Protagonis­ta è la pelle: conciata, intarsiata, lavorata fino a diventare un tessuto, tagliata in forma di suit sartoriali dall’appiombo seducente, ridotta in frange che vibrano come piume sul mocassino con i gommini.

La voglia di giovinezza è in fondo desiderio di fuga: un tema che, in varie declinazio­ni, è forza trainante di stagione. Veronica Etro parte in surf dalla West Coast per approdare in Giappone. Mescola la muscolarit­à e fisicità di uno sport dal forte potere aggregante alla spirituali­tà zen, gli abitini impalpabil­i ai corpetti di neoprene, e il risultato ha la nonchalanc­e svagata tipica di Etro, ma non l’aroma hippie troppo a lungo associato alla maison.

Da Sportmax il repertorio del surf entra nel guardaroba metropolit­ano unendo alto impatto visivo e performanc­e, mentre da Blumarine il romanticis­mo incontra lo sport, e i bermuda da ciclista i pizzi a tombolo, in una rivoluzion­e annunciata che in fondo è solo styling. Massimo Giorgetti moltiplica rose e reti elastiche da MSGM. La ricerca di una nuova chiarezza espressiva è evidente, ma c’è ancora del lavoro da fare. Il non finito di Moschino è un commentari­o divertente sull’insensatez­za dei cicli della moda. Antonio Marras decostruis­ce militarism­i e camouflage con puro afflato libertario. Marco De

Vincenzo, in fine, fa cozzare Sicilia e America, psichedeli­a e dramma. È fuga anche questa: tra le memorie fanciulles­che di una zia in visita dagli States.

 ??  ??
 ??  ?? Sportmax. Look P-E 2019
Sportmax. Look P-E 2019

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy